Gerusalemme, torna il terrorismo “Vergognosa la gioia palestinese”
La violenza terroristica palestinese si abbatte nuovamente contro Gerusalemme. Come è accaduto a Nizza e così come era successo in passato in Israele, ad essere utilizzato come arma un tir, lanciato contro una fermata di autobus in cui erano radunati diversi soldati israeliani. Quattro le vittime al momento accertate dell’attacco nella Capitale israeliana (oltre al terrorista) mentre sono almeno 16 i feriti, di cui alcuni gravi. Il Maghen David Adom – che ha chiesto alla cittadinanza di aiutare i feriti recandosi a donare il sangue – ha dichiarato che le vittime, tre ragazze e un ragazzo, erano tutti ventenni. Secondo le ricostruzioni, i soldati erano in visita nella Capitale come parte di un’iniziativa culturale promossa dall’esercito.
“Gli ebrei italiani si uniscono al dolore e allo strazio per quanto abbiamo assistito a Gerusalemme – ha dichiarato la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni – Siamo abituati a tornare alla normalità ma quando accadono tragedie simili ricadiamo in un lutto collettivo che attraversa l’ebraismo di tutto il mondo, legato a Israele e a Gerusalemme”. Un attentato terroristico di estrema gravità, ha sottolineato la presidente dell’Unione, che costituisce un segnale che anche i vertici internazionali devono prendere in esame, in particolare in vista del summit organizzato a Parigi sulla questione del conflitto tra israeliani e palestinesi. “In questo momento di dolore, girando lo sguardo a pochi chilometri dall’attentato vediamo gli inni di gioia dei palestinesi, un comportamento che fa capire l’abisso culturale in cui viviamo e che sfida ogni processo di pace”, dichiara la presidente Di Segni, in riferimento ai vergognosi festeggiamenti inscenati da parte palestinese dopo la notizia dell’attentato. Da registrare anche una sdegnata condanna dell’attentato da parte della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.
Sulla scena dell’attentato sono arrivati nelle scorse ore anche il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Avigdor Lieberman. In serata si terrà un Consiglio di sicurezza per analizzare la questione. Intanto l’ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite Danny Danon si è rivolto all’Onu – sia al nuovo Segretario Antonio Guterres sia al Consiglio di Sicurezza – chiedendo di condannare l’attacco.