Quaranta scatti per la Memoria
Sulle loro spalle portano un’eredità terribile. L’arresto, la deportazione, la lotta quotidiana per la sopravvivenza. Ma più forte del dolore è la loro voglia di testimoniare, di lanciare messaggi profondi alle nuove generazioni.
Una mostra fotografica inaugurata alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, Sopravvissuti – Ritratti/Memorie/Voci, porta all’attenzione del pubblico l’intensità e l’importanza di questo contributo.
Ad essere esposta è una selezione delle foto che furono realizzate in occasione del dodicesimo Congresso dell’Associazione Nazionale Ex Deportati, l’ente che ha organizzato l’iniziativa.
Quaranta foto, poggiate su leggii. Quaranta incontri, avvenuti dal 1998 al 2003. Oggi molti dei protagonisti immortalati dal fotografo torinese Simone Gosso non ci sono più. È stato quindi Piero Terracina, uno degli ultimi Testimoni ancora in vita, a ricordarli. A ricordare quanto sia attuale e delicata la sfida della Memoria.
Ad introdurre la mostra, che ha ricevuto il patrocinio tra gli altri dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il vicepresidente nazionale Aned Aldo Pavia, il presidente Aned Roma Maurizio Ascoli ed Elisa Guida dell’Università della Tuscia. Presente in sala anche la Presidente UCEI Noemi Di Segni.
Racconta Gosso: “Mi sono avvicinato al complesso universo della deportazione per caso, attraverso il diario di un sopravvissuto. Poi sono venute altre letture, altre testimonianze, altre storie. Memorie intime e corali. Ma anche eterne ed effimere se destinate a rimanere solo nella mente di chi legge pagine scritte. Fotografare ha significato provare a dare alle loro parole occhi, labbra, volti. Perché dietro a questi visi stanno tragedie individuali ma anche grandi percorsi. Dietro a questi volti si possono infatti scorgere più tracce: la storia collettiva della deportazione italiana, la vicenda personale di chi è stato deportato e la conoscenza diretta delle persone ritratte”.
(11 gennaio 2017)