Ticketless – Yerushalmi

alberto cavaglionL’ultimo numero della “Rassegna Mensile di Israel” (Ricordo, Storia e memoria. La riflessione di Yosef Hayim Yerushalmi, a c. di Anna Foa e Myriam Silvera) offre più di uno spunto di riflessione. Nel fascicolo trova spazio il profilo biografico (molto bello) di Yosef Kaplan, una intervista al figlio Ariel e un articolo firmato da Simon Levis Sullam che è assai più di una recensione degli ultimi scritti (Giudaismo terminabile e interminabile). Il suo volume, gli scritti su Freud e la psicoanalisi rimangono fra le cose più affascinanti del Novecento ebraico, pari ai lavori di Scholem e di Benjamin. Solo un Maestro della sua levatura poteva provare l’ebraicità di Freud di fronte a una tesi controversa come quella del Mosé egizio, ma non poteva immaginare quello che gli sarebbe toccato in sorte da noi. Un capitolo a sé, per l’Italia, è dato dal volumetto Zakhor, uscito in traduzione nel 1982, al centro di una storia paradossale, quella delle politiche della memoria nostrane su cui si sofferma, sempre in questo fascicolo della rivista, Guri Schwarz recensendo il pamphlet di Elena Loewenthal contro il Giorno della Memoria. Proprio il caso-Zakhor è essenziale per capire le anomalie di casa nostra, gli abusi della memoria e le retoriche del 27 gennaio. In proposito la sorte di Zakhor è esemplare. Anziché essere interpretato, come sarebbe stato corretto, per quello che era e voleva essere (una analisi del perché la storiografia ebraica sia nata molto tardi, frutto in ultima analisi della modernità), quel libretto fu scelto dagli stessi lettori ebrei come vessillo del “dovere di ricordare”. In breve ci si fermò sull’imperativo biblico del titolo e se ne fece largo uso ai primordi di una stagione poi destinata ad assumere i caratteri celebrativi deprecati da chi oggi denuncia i rischi del 27 gennaio, ma non ne analizza fino in fondo le cause. Un fraintendimento da manuale, toccato all’ignaro Yerushalmi. Per gli storici di valore come lui, non sempre l’Italia è un Eden fiorito.

Alberto Cavaglion

(11 gennaio 2017)