Milano, via libera al raduno nero
Forza Nuova sabato in piazza

rassegnaNonostante le proteste e le richieste di bloccare la manifestazione del gruppo di estrema destra – tra cui quelle del mondo ebraico e dell’Anpi – il raduno di Forza Nuova si terrà lo stesso a Milano sabato prossimo. E in un luogo centrale com l’Arco della Pace. Sarà un “presidio in forma statica”, spiega una nota della prefettura. “Le manifestazioni non vengono autorizzate da noi, lo voglio chiarire. – spiega a Repubblica Milano il questore Antonio De Iesu – Chiunque, e non mi risulta che Forza Nuova sia un movimento fuori legge, può promuovere una riunione, lo prevede l’articolo 17 della Costituzione, con l’obbligo del preavviso di tre giorni. Per vietarle, al limite, ci devono essere comprovate motivazioni di sicurezza e incolumità pubblica, che qui non ci sono”. Per cui il raduno dei “fascisti del terzo millennio” si terrà – nonostante la contrarietà espressa anche dal sindaco Giuseppe Sala – ma in contemporanea a piazza Fontana si svolgerà una manifestazione promossa dall’Anpi e dai movimenti antifascisti. “Siamo amareggiati. – sottolinea il presidente dell’Anpi provinciale Roberto Cenati – Manifestazioni neofasciste, xenofobe e razziste non dovrebbero svolgersi mai, a prescindere dal luogo, perché sono in aperto contrasto con i principi della costituzione repubblicana”. Ma il fenomeno nero, come racconta ancora Repubblica Milano in un’inchiesta a firma di Paolo Berizzi, in Lombardia assume tinte inquietanti: “sono numerose le organizzazioni di estrema destra che si muovono sul territorio usando da collante le iniziative anti immigrati”, si spiega nell’articolo.

Milano, nuovo caso Sumaya: spunta un cugino qaedista. Secondo il consigliere comunale di Milano Matteo Forte (Milano popolare), il cugino della consigliera Sumaya Abdel Qader, “è stato imprigionato a Guantanamo e nel 2012 era detenuto in Israele, sospettato di legami con Al-Qaeda”. “Sumaya non è sul banco degli imputati per quello che hanno fatto i suoi parenti ma vogliamo spiegazioni dal Pd e da Bussolati su questi rapporti”, ha proseguito Forte, che assieme a Maryam Ismail, ex Pd, ha denunciato la scelta del partito di dialogare con la parte dell’Islam considerata più integralista.“Non mi risulta. – ha risposto Qader rispetto al fatto che il cugino sia passato da Guantanamo – È stato detenuto in Israele ed è stato per 7 anni in attesa di un capo di imputazione e di un processo. Anche Amnesty International ha seguito la sua vicenda. Poi è stato condannato a due anni per resistenza a pubblico ufficiale. Se ha fatto qualcosa sono la prima a dire che deve pagare” (Il Giorno Milano e Libero). Legami e intrecci inquietanti, in ogni caso, su cui è necessario fare chiarezza.

L’addio di Obama e le parole di Trump sulla Russia. Sia il Corriere sia Repubblica riportano il discorso di addio del presidente Barack Obama. Per la prima volta invece il futuro presidente Donald Trump, spiega il Corriere, ha riconosciuto “che il Cremlino ha gestito i ‘cyber attack’ durante la campagna elettorale. Ma aggiunge: ‘Io non sono ricattabile, non ho mai concluso affari e non ho debiti in Russia’. Tutto questo però non intacca minimamente il rapporto con ‘l’amico Putin’ anzi ‘sono sicuro che la Russia rispetterà molto di più il nostro Paese di quanto sia accaduto in passato’”.

Contro il terrorismo islamista servono nuovi Giusti. “Tra coloro che nel passato hanno sollevato la propria coscienza contro genocidi e atrocità di massa c’è un filo rosso di valori, che deve essere ripreso di fronte alle stragi jihadiste e tradotto in una sorta di magna charta”, a scriverlo il presidente dell’associazione Gariwo Gabriele Nissim sulle colonne di Avvenire, presentando il ciclo di conferenze “La crisi dell’Europa e i Giusti del nostro tempo”, in programma a Milano dal 17 gennaio. Un’iniziativa organizzata da Gariwo in collaborazione con il Teatro Franco Parenti, con il patrocinio dell’Università degli Studi e della Fondazione Corriere della Sera.

La condanna del nuovo segretario Onu per l’attentato di Gerusalemme. Il nuovo segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha espresso una ferma condanna rispetto all’attentato palestinese che domenica scorsa ha colpito Gerusalemme (uccidendo quattro giovani soldati israeliani), sottolineando che “la violenza e il terrore non porteranno una soluzione al conflitto israelopalestinese, quanto piuttosto il contrario”. “Tutti i responsabili di tali atti devono essere assicurati alla giustizia e condannati”, ha affermato in una nota dal Palazzo di vetro dell’Onu di New York. “Queste azioni — ha concluso — non devono dissuadere dalla necessità di un rinnovato impegno per il dialogo” (Osservatore Romano). Un altro terrorista palestinese, intanto, è stato ucciso nelle scorse ore in Cisgiordania, dopo aver tentato di accoltellare soldati israeliani che stavano per arrestarlo.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked