Diario del soldato – Silenzio
Elor Azaria, il soldato israeliano che lo scorso marzo aveva sparato alla testa del terrorista palestinese Abdel Fattah al-Sharif dopo che era già stato neutralizzato e reso inoffensivo da un suo commilitone, perde la causa e viene giudicato colpevole di omicidio. L’evento è sulla bocca di tutti, l’aria che tira ricorda vagamente la medesima del periodo che precede le elezioni politiche.
“Chi sarà il prossimo presidente?”, muta in “Elor verrà assolto o condannato?”.
L’opinione pubblica si spacca, dividendosi in accaniti sostenitori e altrettanto accaniti oppositori.
Nessuno si avvale del sacrosanto diritto di rimanere in silenzio, nessuno ci risparmia le sue considerazioni basate sul nonnulla.
Il mondo punta il dito e la famiglia Azaria piange e si sgretola pian piano.
È stato detto troppo, è stato detto tutto.
Ora che il capitolo è chiuso, voltiamo pagina, per favore.
David Zebuloni
(13 gennaio 2017)