“Memoria a difesa della democrazia”
Consegnato l’appello ai capi di Stato
Memoria per il futuro, Memoria per la difesa della democrazia e dei valori fondamentali. Questo il messaggio condiviso dai partecipanti al prestigioso convegno “Legge e legalità – Le armi della democrazia” svoltosi negli scorsi giorni presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il Giorno della Memoria. Un messaggio che è diventato un appello ai capi di Stato che si riuniranno a Roma in marzo per i 60 anni dalla firma dei Trattati da cui prese avvio il sogno europeo. Un appello che la presidente UCEI Noemi Di Segni ha oggi fatto pervenire al sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi.
Appello ai Capi di Stato
nell’anno del sessantesimo anniversario dalla firma dei Trattati di Roma, istitutivi delle Comunità Europee
nell’anno del decimo anniversario dalla firma del Trattato di Lisbona
nel giorno d’oggi 27 gennaio dedicato alla memoria della Shoa, della devastazione generata dalla seconda guerra mondiale
nel ricordo indelebile dell’aberrazione delle leggi razziste, dell’abuso più assoluto del principio della legalità e violazione di ogni etica dell’ordinamento giuridico, del sacro principio della vita
nella consapevolezza che l’indifferenza è stata generatrice di violenze perpetrate nel più assoluto silenzio
nel ricordo dei milioni che hanno subito le più disumane torture, dei milioni che hanno trovato la loro morte nei ghetti e nei campi di sterminio, nelle loro dimore e nei loro paesi per mano di regimi totalitari, per mano di chi scriveva le leggi, di chi le applicava, di chi le forzava
nella consapevolezza che i processi di immigrazione, accoglienza e integrazione dei molti che cercano nei nostri Paesi rifugio, asilo e un abbraccio fraterno, devono essere condivisi e responsabilmente assunti e gestiti da tutti i paesi europei
nella consapevolezza che l’Europa oggi è minacciata da gravi fenomeni di razzismo, terrorismo e antisemitismo, che si nutrono di ignoranza e prepotenza, da parte di persone singole o organizzazioni ben armate, ben finanziate, residenti in Europa, o provenienti da vicini paesi, che con determinazione ricercano la distruzione fisica e culturale e del pluralismo religioso
nella consapevolezza che l’Europa unita è attraversata oggi da forti spinte populiste, disconoscimento e disintegrazione
nel riaffermare la necessaria difesa dell’ordinamento europeo da ogni forma di abuso
nella consapevolezza che ogni sistema di legge e ordinamento trova il suo primo baluardo nella condivisone dei valori fondanti, nella condivisione culturale, nell’educazione
a voi è rivolto l’appello
ad una profonda considerazione di quella che è l’identità europea da difendere e maturare
per proseguire nel processo di integrazione dell’Unione Europea
per proseguire la costruzione di una Unione con e per i giovani cittadini
per un impegno che veda tutti i popoli d’Europa adoperarsi con determinazione per l’applicazione dei presupposti sanciti oggi nel preambolo del Trattato e nella carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea:
– per il riconoscimento delle eredità culturali, religiose e umanistiche dell’Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza e dello Stato di diritto,
– per il riconoscimento dell’importanza storica della fine della divisione del continente europeo e la necessità di creare solide basi per l’edificazione dell’Europa futura nella consapevolezza del suo patrimonio spirituale e morale
– per la considerazione prima e anzitutto della persona, posta al centro della sua azione, istituendo la cittadinanza dell’Unione e creando un reale spazio di libertà, sicurezza e giustizia
– per l’attaccamento ai principi della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e il divieto di qualsiasi forma di discriminazione
– per la solidarietà tra i loro popoli rispettandone la storia, la cultura e le tradizioni,
– per il rispetto della diversità culturale, religiosa e linguistica
– per il rispetto della libertà delle arti e della ricerca scientifica ed accademica
– per il rispetto dello Stato di diritto
per la definizione di un quadro stabile, irrinunciabile, inviolabile, immodificabile unilateralmente dei fondamentali diritti dell’uomo
per una revisione di termini che non possono più fare parte di un dizionario comunitario, quali il termine “razza”
per una profonda riflessione sui sistemi di approvazione e decisione che portino all’evoluzione del quadro comunitario
per un forte impegno ad estendere e condividere i nostri fondamentali valori – primo tra tutti la vita – alle nazioni vicine che ad oggi non hanno ratificato, non hanno conosciuto, non hanno inteso aderire a questi fondamentali principi
per un impegno a formare le coscienze di ogni individuo, a partire dall’educazione prescolastica
per affermare il principio di laicità e pluralismo delle religioni quali sistemi educativi, genitrici e portatrici di valori postivi
per un forte e determinato rispetto del monito di contrastare ogni primaria espressione e forma di razzismo e antisemitismo
a voi l’appello
affinché l’imperativo etico e civile di ricordare ed onorare la memoria dei milioni di vittime innocenti causati dall’odio e dalla indifferenza criminale, sia testimoniato con fatti che attestino la nostra irriducibile alterità rispetto a quell’odio ed a quella indifferenza.
(3 febbraio 2017)