Associazione medica ebraica, Rosanna Supino alla guida
È la dottoressa Rosanna Supino la nuova presidente dell’Associazione medica ebraica. Già segretaria generale Ame, Supino è stata nominata ieri alla presidenza dell’associazione nel corso dell’assemblea tenutasi a Firenze che ha visto la partecipazione di soci da tutta Italia. La dottoressa eredita la guida da Giorgio Mortara, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che nel capoluogo toscano ha presentato la relazione delle principali attività fatte dall’Ame lo scorso triennio. A fianco di Supino, sono stati eletti, alla vicepresidenza Dario Perugia (Roma), Benny Assael (Milano) come segretario, e i consiglieri Giuseppe Badia (Roma), Daniela Roccas (Roma), Davide Fargion (Milano), Fabio Gay (Roma) e Germano Salvatorelli (Ferrara).
Nel corso dell’assemblea, spiega Supino, e in particolare durante la presentazione delle candidature, “sono emersi principalmente la volontà di incrementare gli scambi istituzionali e scientifici con Israele e con l‘IMA (Israel Medical Association), le attività di formazione e informazione rivolte alle nostre comunità e a un pubblico non medico e quelle sul territorio con eventi organizzati insieme a strutture pubbliche e private”. “Anche attraverso questi progetti – sottolinea la presidente – si combatte il BDS; facciamoci conoscere! Facciamo sapere cosa possiamo e facciamo non solo per noi ma per tutti”. Particolare attenzione, rileva ancora Supino, è stata rivolta al problema delle milot sul quale c’è stato un ampio dibattito tra medici, mohalim e rav Joseph Levi, rabbino capo di Firenze. Risultato del confronto, “una mozione per segnalare al rabbinato la necessità di una regolamentazione alla luce della legislazione italiana e delle moderne regole ed esigenze sanitarie”.
Tra le iniziative segnalate invece da Mortara e sviluppate nel recente passato dall’Ame, il gruppo di lavoro “Insieme per prenderci cura” insieme a Ambrosiana, Coreis e ad altre istituzioni di diverse confessioni per sensibilizzare e formare non solo gli alti livelli di ogni gruppo ma anche gli operatori sanitari all’approccio religioso e alle richieste pratiche dei pazienti (casherut, preghiera, trattamento della salma etc).
Altro progetto, la pubblicazione del libro “La dieta kasher” che, sottolineano dall’Ame, ha riscosso un buon successo. “Non è un libro di ricette, ma un testo per capire e valutare vari aspetti delle normative religiose (dalla macellazione alle varie regole alimentari) – ricorda la presidente Supino – anche alla luce delle conoscenze attuali e della legislazione europea”.
Il progetto “la salute psicomotoria” nato dalla collaborazione tra l’Università di Beersheva Hadassa e Villa Santa Maria di Tavernerio che aveva come scopo la diagnosi precoce dei disturbi del neuro-sviluppo in età prescolare. È stato condotto nelle scuole ebraiche italiane. L’AME realizzerà la diffusione dei risultati nelle città dove è stata effettuata la sperimentazione per diffondere il metodo messo a punto anche al di fuori dell’ambito ebraico.
(6 febbraio 2017)