Informazione – International Edition
Israele, il deserto si tinge di rosso

Schermata 2017-02-06 alle 12.58.57Il colore rosso e il sud d’Israele. Come ricorda Daniela Fubini in Double Life nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, fin troppo spesso l’associazione di queste idee rimanda ad allarmi, razzi lanciati dall’adiacente Striscia di Gaza per mano di Hamas, corse nei rifugi al suono delle sirene. E invece, ogni inverno, torna il naturale appuntamento con Darom Adom, letteralmente “il Sud rosso”, con il deserto che si tinge di scarlatto per via della fioritura delle anemoni, in un’esperienza che attrae tutti gli anni migliaia di israeliani.
Da Israele alla Germania. Nella rubrica Bechol Lashon, questa settimana in lingua tedesca, la recensione del secondo volume della saga firmata da Elena Ferrante “Storia di un nuovo cognome”, in un articolo uscito negli scorsi giorni sul settimanale Judische Allgemeine.

Da Napoli, città dov’è ambientata la storia di Ferrante, a Palermo, uno dei pilastri della rinascita ebraica in Sud Italia, come raccontato dalla rubrica Italics: dopo l’offerta di uno spazio da adibire a sinagoga da parte dell’Arcidiocesi cittadina, il giornale israeliano Times of Israel pubblica un approfondimento sulla storia degli ebrei della città.

Il Giorno della Memoria e il suo significato in seno alla società italiana: presentati ai lettori dell’edizione internazionale i risultati della quarta indagine condotta dall’istituto di ricerca SWG in collaborazione con la redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Se in molti riconoscono all’appuntamento una funzione positiva in termini di promozione della conoscenza e della consapevolezza della Memoria e dei temi ad essa legati, cresce il numero di coloro che lo ritengono inutile o esclusivamente di interesse degli ebrei. Segnali che devono far riflettere e che si collegano all’antisemitismo più o meno latente che tuttora esiste nella Penisola. E la necessità di confrontarsi con questo argomento è tra i punti trattati da un colloquio di Pagine Ebraiche con alcuni leader del mondo musulmano italiano, tra i firmatari del recente “Patto nazionale per un Islam italiano”, con il Ministero degli Interni.

Molto sentita è in queste settimane a Bologna la notizia che la curva dello stadio cittadino verrà dedicata ad Arpad Weisz, leggendario allenatore dei rossoblù che dopo averli condotti alla vittoria del campionato fu deportato e morì ad Auschwitz in quanto ebreo.

Infine il direttore della redazione UCEI Guido Vitale, nel suo appuntamento con It Happened Tomorrow, cita un pensiero del rabbino capo del Commonwealth Ephraim Mirvis: “Il test più significativo per una nazione è il modo in cui tratta i più vulnerabili tra i suoi abitanti”.

rt

(6 febbraio 2017)