‘Pulizia di massa e maniere forti’ Le parole shock di Salvini
Presa di posizione bipartisan, dal Pd fino a Forza Italia, contro le affermazioni del segretario della Lega Matteo Salvini che in un comizio a Recco, in provincia di Genova, ha dichiarato che “Ci vuole una pulizia di massa anche in Italia”, riferendosi alle iniziative del neo presidente Usa Donald Trump, spiega il Corriere della Sera. Una pulizia, ha continuato il capo della Lega, “via per via, quartiere per quartiere e con le maniere forti, se serve perché ci sono interi pezzi d’Italia fuori controllo”. Secondo il vicepresidente del Pd Gero Grassi Salvini in questo modo “evoca metodi squadristi” mentre il senatore di Forza Italia Renato Schifani afferma che “La pulizia di massa e i metodi evocati dalla Lega non fanno parte della nostra cultura”. In riferimento alle affermazioni di Salvini, la storica Anna Foa scrive di “parole più pesanti di altre, parole che ci fanno correre un brivido dietro la schiena, ci riportano prepotentemente al passato, che suscitano, o almeno dovrebbero suscitare in noi, un sussulto morale, un risveglio insopprimibile della coscienza” (Avvenire).
Roma, la storia del Pitigliani. “Il Pitigliani è stato tante cose: orfanotrofio israelitico, casa famiglia e ora centro di assistenza per i giovani, ebrei e non solo”, racconta Repubblica Roma raccontando del libro Una storia nel secolo breve di Angelina Procaccia, Sandra Terracina e Anna Tedeschi (Giuntina) dedicato proprio all’oltre un secolo di storia della struttura in via Arco de’ Tolomei, a Roma. “Per realizzare il volume – racconta Anna Tedeschi, 62 anni, che dirige la struttura – sono stati necessari 15 anni: l’idea nacque nel 2002 per il centenario, e ne è venuta fuori una delle grandi raccolte di storia orale mai fatte a Roma, con oltre cento interviste”. Il libro sarà presentato oggi proprio al Pitigliani alle 17.30 con interventi della curatrice Micaela Procaccia e del rabbino capo della Capitale Riccardo Di Segni.
Trump e la questione migranti. Sul Corriere, un resoconto dei rapporti del presidente Usa Trump con gli sceicchi della Arabia Saudita e della sua modalità di gestire gli affari. Nell’articolo si ricorda anche la decisione del presidente di ripresentare il provvedimento contro i cittadini provenienti da 7 paesi a maggioranza musulmana poi bocciato da diverse corti federali. Il provvedimento, spiega il quotidiano, sarà presentato “in una versione più flessibile: sarà consentito l’ingresso ai passeggeri già in transito e ai titolari di un visto di soggiorno permanente”. Nel pezzo si richiamano anche i rapporti di Trump con Israele: “Pur frenando sulla questione degli insediamenti, durante la visita del premier Netanyahu a Washington, Trump ha di fatto congelato la soluzione dei due Stati, israeliano e palestinese, sostenuta dal 1993 dagli Usa”. Della questione israelo-palestinese si parla anche su La Lettura del Corriere, con un articolo sulla simbologia della Kefiah e su come sul tema palestinese sia scemato l’interesse da parte di diversi paesi arabi. “Il 78 per cento dei palestinesi — secondo un sondaggio dell’anno scorso, si legge nell’articolo – accusano (il 59 per cento) i Paesi sunniti di essersi alleati con il ‘nemico’ Israele per contrastare l’avanzata dell’Iran sciita”.
Israele capro espiatorio. Secondo Tahar Ben Jelloun è anche colpa di Israele se ci sono giovani musulmani che si fanno irretire dall’integralismo religioso e dal terrorismo. Lo scrittore – intervistato da Repubblica Firenze – prima condanna il terrorismo islamista, che usa “efficacissime tecniche di propaganda” che “persuadono in modo occulto i giovani cambiando l’istinto e il desiderio per la vita con quelli perla morte, per premio un paradiso che non esiste” e definisce tutto questo una distorsione dell’Islam. Poi però quando parla di Israele sostiene che “il conflitto arabo-israeliano è il vero cuore del problema” e afferma che “i giovani musulmani vedono Israele come un’entità colonialista che pratica l’apartheid. E lo fa in modo impunito”.
La storia speciale degli ebrei toscani. Aperta fino a domenica a Palazzo Medici Riccardi a Firenze, la mostra dedicata alle vicende degli ebrei di Toscana nel XX e XXI secolo sarà esposta dal 28 marzo, a Livorno ai Granai di Villa Mendelli. Dell’esposizione, organizzata da Catia Sonetti con ricercatrici della Scuola Normale Superiore di Pisa e allestita dall’Agenzia Frankenstein di Firenze, viene raccontata oggi da l’Unità.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(19 febbraio 2017)