La terapia della danza
Una donne su tre in tutto il pianeta verrà picchiata o violentata durante l’arco della sua vita. Si tratta di un miliardo di donne e di ragazze. Per questo motivo, a partire dal 2013, ogni febbraio vengono organizzati in tutto il mondo dei flash mob di protesta, per far sentire la propria voce attraverso lo strumento pacifico e universale della danza.
Quest’anno il tema della campagna è l’exploitation of women (lo sfruttamento delle donne): si intende con questa parola lo sfruttamento economico, domestico ma anche sessuale subìto dalle donne di tutto il mondo.
Per il terzo anno i ragazzi di Beresheet LaShalom sono stati invitati dai Movimenti uniti delle Donne in Israele a presentare lo spettacolo Beresheet per donne e ragazze abusate, ebree, arabe, religiose e laiche.
L’organizzatrice dell’evento, Ravit Yassur conduttrice di Dance Therapy, ha detto: “La nostra danza globale di connessione è un impegno a fare qualunque cosa in nostro potere per continuare a costruire questo mondo nuovo: un mondo di uguaglianza, libertà, pace e dignità”.
I ragazzi hanno danzato “Beresheet” davanti a un pubblico emozionato e silenzioso. C’erano donne e ragazze che portano con sé ferite profonde e conflitti irrisolti che vivono insieme in centri di accoglienza e non sempre riescono a comunicare e l’atmosfera è spesso tesa e carica di sofferenze che si trasformano in un’altra forma di violenza. Alla fine dello spettacolo, quando i ragazzi hanno invitato il pubblico a danzare sul palco è stato come stappare una bottiglia di Champagne. La gioia, le energie, gli abbracci e la musica hanno colmato tutto di ottimismo e di serenità. Ravit Yassur ha distribuito dei lunghi nastri che ha chiamato i “fili della sofferenza”. Attraverso la musica e il movimento si è creata una grande rete. La rete della comprensione e della partecipazione. C’erano anche padri, fratelli , fidanzati, mariti. Hanno partecipato tutti, con grande responsabilità e slancio. E come al solito i ragazzi di Beresheet hanno sentito di aver compiuto un’altra piccola missione!
Angelica Edna Calò Livne
(22 febbraio 2017)