Lo stop ai boicottatori d’Israele
Niente sala in Campidoglio

Passo indietro e bocciatura a Roma per l’iniziativa organizzata dal movimento Bbs, che propugna il boicottaggio di Israele. Non si terrà infatti, dopo le proteste del mondo ebraico italiano – a partire da quelle della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni – il convegno “Gaza, rompiamo l’assedio” previsto per domani alla Piccola Promoteca del Campidoglio. Ad annunciarlo Stefano Fassina, consigliere comunale e parlamentare di Sinistra Italiana che inizialmente aveva richiesto la sala. “Di fronte alle preoccupazioni e alle gravi valutazioni espresse in merito all’iniziativa del movimento Bds prevista per domani, 28 Febbraio, in Campidoglio, ritengo necessario un approfondimento e incontri di chiarimento. – ha dichiarato Fassina annunciando l’annullamento dell’incontro – Pertanto, sospendiamo e rinviamo la disponibilità degli spazi in Campidoglio per lo svolgimento dell’iniziativa”. La situazione tra israeliani e palestinesi, ha proseguito Fassina, “richiede a chi ha incarichi istituzionali e vuole contribuire al processo di pace di favorire il dialogo, non provocare anche involontariamente un allontanamento delle posizioni”. Una decisione, quella di annullare l’iniziativa, per cui la presidente UCEI ha espresso apprezzamento, sottolineando che si tratta di una scelta di maturità. Non si tratta di cancellare la libertà d’opinione, la posizione di Di Segni, ma della necessità di trattare questi argomenti con responsabilità e in modo da comprendere realmente cosa succede nella complessa realtà mediorientale. “Il Bds non è un movimento d’opinione, ma un vero e proprio catalizzatore di odio anti-israeliano e anti-ebraico. – aveva spiegato la presidente dell’Unione, chiedendo l’intervento del sindaco della Capitale Virginia Raggi per bloccare l’iniziativa in Campidoglio – Una realtà che si fa sempre più minacciosa, attraversando la società italiana a tutti i livelli. Ogni legittimazione istituzionale a questi malfattori risulta quindi non soltanto fuori luogo, ma decisamente pericolosa per l’insieme della collettività”. A intervenire fra gli altri sulla questione e mobilitarsi per la revoca dell’incontro era stata nelle scorse ore anche la Comunità ebraica della Capitale.

(27 febbraio 2017)