Rav Sacks: “Le bugie antisemite del Bds sono un pericolo per tutti noi”
Come testimoniano i fatti di Roma, con la cancellazione dell’iniziativa in Campidoglio legata al movimento che propugna il boicottaggio d’Israele, il Bds (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) continua a cercare spazi per esprimersi e legittimazione. L’incontro nella Capitale, poi cancellato ufficialmente, rientra in quello che a livello internazionale è noto come l’Israel Apartheid Week, una settimana di appuntamenti il cui orientamento è già chiaro dal titolo: contestare in modo velenoso Israele e propagandare le tesi del Bds. In risposta a queste iniziative, rav Jonathan Sacks, già rabbino capo del Commonwealth, ha realizzato un video divenuto subito molto popolare sui social network in cui spiega perché “chiunque abbia a cuore una società libera” deve far sentire la propria voce contro il Bds. “La campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele è pericolosamente sbagliata, perché scavando sotto la superficie, emerge un tentativo di delegittimare Israele come preludio alla sua eliminazione”, spiega Sacks nel video, chiamando tutti, ebrei e non, a mobilitarsi contro questo movimento che “danneggia le stesse persone che vorrebbe aiutare, prolungando la situazione a cui vorrebbe porre fine”. Il rav, tra le più note voci del mondo ebraico moderno, sottolinea di essere tra i sostenitori “del diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato e del diritto dei bambini palestinesi ad avere un futuro fatto di speranza e dignità. Ma la campagna Bds non raggiunge nessuna di queste cose”. Se davvero chi sostiene il Bds ha a cuore il tema dei diritti umani, afferma Sacks, allora dovrebbe difendere tutti i diritti umani perché questi hanno valore universale: scegliere di non difenderli tutti – ad esempio non manifestare per chi è vittima della barbarie dell’Isis o della violenza di Hamas a Gaza – è una contraddizione che evidenzia il carattere del Bds. “Concentrarsi su una sola nazione, l’unica vera democrazia del Medio Oriente, appare più come una campagna contro lo stesso diritto di Israele a esistere piuttosto che una campagna nel nome dei diritti umani”. L’obiettivo del Bds, infatti, spiega il rabbino, è delegittimare Israele e “si basa su una velenosa menzogna, ovvero che Israele sia una presenza coloniale in Medio Oriente. Ma non è niente del genere”. “Il legame ebraico con la terra d’Israele risale all’incirca al doppio del tempo della storia del cristianesimo, è tre volte più lungo della storia dell’Islam. Gli ebrei sono l’unica nazione nella storia ad aver stabilito nel paese uno stato nazione e l’unica nazione ad aver sempre mantenuto lì una presenza”.
Il rav poi torna sulle contraddizioni del Bds e ricorda che “Israele è l’unico Stato ebraico al mondo” ma è anche “l’unico Stato il cui diritto di esistere è stato costantemente messo in discussione”. E questa tendenza ha un nome e un’origine: l’antisemitismo. “Se davvero si hanno a cuore i diritti dei palestinesi, allora dobbiamo prenderci cura di quelli degli israeliani allo stesso modo. – prosegue il rav, ricordando come in passato da parte della leadership palestinese siano arrivati più volte dei no a piani di pace e concessioni territoriali – I diritti o sono universali o non sono nulla, e se sono semplicemente una forma nascosta di odio, allora non sono diritti, ma torti. Qualsiasi movimento per i diritti umani o per la pace o la giustizia, deve essere equo con tutte le parti; deve riconoscere i diritti di tutte le parti; ottenere l’accordo di tutte le parti; e conquistare la fiducia di tutte le parti”. Mentre il Bds vuole mettere a tacere le ragioni degli uni per favorire quelle degli altri, per questo “è un fallimento” e per questo, conclude rav Sacks, dobbiamo contrastarlo.
Daniel Reichel @dreichelmoked
(28 febbraio 2017)