Torino – Quando la propaganda uccide

Caselle Torinese non solo città dell’aeroporto, ma anche città di impegno civile: è questo il messaggio che gli studenti delle terze medie dell’Istituto Comprensivo hanno voluto trasmettere alla cittadinanza e ai rappresentanti della Comunità ebraica di Torino, invitati ad assistere ad un evento da loro ideato e realizzato, con l’aiuto degli insegnanti.
Solitamente per il Giorno della Memoria gli studenti sono coinvolti nella preparazione di eventi circostanziati a quella data, altre volte si realizzano iniziative che ricadano più sul lungo termine. Negli scorsi giorni, presso la Sala Fratelli Cervi di Caselle, vi è stata la presentazione del progetto “Terezin, la propaganda che uccide”, un evento-spettacolo che, attraverso spezzoni cinematografici, letture, riflessioni e video parte da una realtà emblematica quale il campo di concentramento di Terezin, assurta a simbolo di propaganda falsa e nefasta, per invitare ad una riflessione a 360 gradi sugli aspetti più inquietanti e nocivi cui può condurre la propaganda. Propaganda che specie nei regimi autoritari e nelle dittature contribuisce alla nascita del consenso e alla formazione della maggioranza.
Il progetto dei ragazzi di Caselle è il frutto di un impegnativo lavoro effettuato con il supporto della professoressa Antonacci e di altri docenti che hanno preparato molto materiale sul tema.
Il tema importante delle conseguenze della propaganda non era un tema facile da sviluppare, specie per ragazzi delle terze medie che hanno voluto mettersi in gioco, in una sorta di “banco di prova”, alla presenza di una componente ebraica.
Il progetto che sta dietro all’evento è formato da quattro punti cardine in cui si mostra come, partendo dalle filosofie del passato, alcune siano arrivate a diventare la base di idee nazionaliste. È stata poi raccontata la storia del ghetto di Terezin, in cui furono rinchiusi 150 mila ebrei, e la propaganda spietata fatta su di esso, trasformato per un giorno in una sorta di giardino paradisiaco per alterarne la situazione drammatica.
Infine l’attualizzazione del sistema propagandistico, con confronti continui tra passato e presente, un presente incentrato dai ragazzi su due realtà l’Isis e la dittatura in atto in Corea del Nord.
Le parole della dirigente scolastica Loredana Meuti, dell’Assessore alla Cultura Erika Santoro e del Sindaco di Caselle Luca Baracco hanno sottolineato l’impegno forte di alunni, “che agiscono non solo per i voti”, ma come giovani cittadini, emozionati per l’ottima riuscita della serata, ma già responsabili e consapevoli di quale dovrà essere il loro ruolo nella società
Alla serata hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle associazioni culturali di Caselle, il rabbino capo di Torino Ariel Di Porto, i Consiglieri della Comunità Alessandra Coen e David Sorani e il Vicepresidente UCEI Giulio Disegni, che hanno apprezzato l’impegno di ragazzi assai giovani, in un momento in cui segnali ben diversi vengono da altre fasce del mondo giovanile e studentesco.

(7 marzo 2017)