Usa, nuovo bando sui migranti Sei Paesi musulmani interessati
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato nelle scorse ore, come da tempo annunciato, un nuovo bando su profughi e migranti provenienti da Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Dal bando bis – il primo era stato bocciato da diversi giudici americani – salva i titolari della Green card e chi ha già ottenuto un visto, spiega il Corriere della Sera. Nel decreto, che spiega che i Paesi interessati “sono sponsor di terrorismo, compromessi in modo significativo da organizzazioni terroristiche e comprendono zone di conflitto attive”, viene anche citato l’ultimo rapporto sul terrorismo del Dipartimento di Stato “che dimostra perché i cittadini di questi Paesi continuano a rappresentare un alto rischio per la sicurezza degli Stati Uniti” (Repubblica). Intanto a Washington si trova oggi il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Liberman che incontrerà il vice presidente, Mike Pence, il segretario alla Difesa James Mattis e il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson. Il ministro discuterà con i vertici dell’amministrazione Trump in merito alle sfide alla sicurezza che Israele e gli Stati Uniti condividono in Medio Oriente, tra cui Iran, Siria e Libano, si legge in un comunicato del dicastero della Difesa israeliano.
La Giornata dei giusti. Diverse le iniziative in Italia e non solo, organizzate in occasione della Giornata che celebra chi ha combattuto e combatte contro i totalitarismi e per la libertà. A Palazzo Marino l’associazione Gariwo ha presentato il “Giardino virtuale” che ospita 25 personalità, tra le quali, ricorda il Corriere Milano, Mario Borsa: giornalista, inviso a Benito Mussolini e perseguitato per le sue idee liberali, fu il primo direttore del Corriere della Sera dopo la Liberazione, dal 25 aprile 1945 all’agosto 1946”. Nel Giardino Virtuale trova anche posto, riporta Avvenire, il nome di Don Mazzolari che aiutò una famiglia ebraica, i Tänzer, durante la Seconda guerra mondiale. Le celebrazioni della Giornata dei Giusti proseguiranno in Comune il 14 marzo e al Monte Stella – con la presenza dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, con Gariwo e la Città di Milano – il giorno seguente, dove saranno piantati cinque alberi in memoria di altrettanti Giusti di tutto il mondo. “A Milano – scrive La Stampa – ci sarà anche Lassana Bathily, il giovane musulmano del Mali che nel gennaio del 2015 salvò, rischiando la vita, alcuni clienti ebrei, nascondendoli in una cella frigorifera, durante l’attacco terroristico nel supermercato Hyper Cacher di Parigi”. “Anche Lassana ha deciso di essere un esempio e per questo lo riconosciamo come Giusto. Vogliamo divulgare le storie di chi nel mondo arabo e islamico dice “no” e si ribella a ogni manifestazione di estremismo”, spiega il presidente di Gariwo Gabriele Nissim. Dei Giusti scrive anche Piero Fassino su l’Unità, parlando di uomini e donne che “con il loro silenzioso eroismo ci indicano la strada”.
Segnalibro, L’Italia di Salò 1943-1945. Il Corriere della Sera dedica un ampio approfondimento di due pagine al nuovo libro di Mario Avagliano, storico collaboratore di moked.it, e Marco Palmieri L’Italia di Salò 1943-1945, che sta per essere pubblicato dal Mulino. “La scelta di Salò, scrivono Avagliano e Palmieri, fu per molti giovani e perfino adolescenti ‘una sorta di rivolta generazionale contro il vecchio sistema, rappresentato dalla monarchia, dalle forze della borghesia che avevano voltato le spalle a Mussolini e dai quadri dirigenziali del regime’, nella speranza, condivisa anche da diversi squadristi della prima ora, che la Repubblica recuperasse le parole d’ordine del fascismo delle origini e segnasse una ‘pagina nuova’”. Ma, proseguono gli autori, “l’immagine dei combattenti di Salò come avventurieri, idealisti o poveri illusi tutto sommato in buona fede, non è stata solo frutto di una distorsione dovuta alle propensioni giustificative della memoria a posteriori; è servita piuttosto a relegare un tema arduo e scomodo in una zona d’ombra dove non fosse più di tanto necessario e richiesto fare i conti con una pagina importante del proprio passato e della propria storia nazionale”.
Israele e la depenalizzazione dell’uso della marijuana. Il governo guidato da Benjamin Netanyahu ha deciso di depenalizzare l’uso della marijuana in Israele: chi viene fermato dalla polizia perché sta fumando in pubblico riceverà una multa di 1000 shekel (quasi 255 euro). L’ammenda diventa doppia la seconda volta, fino a quattro segnalazioni: solo allora il consumatore può essere perseguito. Resta illegale, riporta il Corriere, comprare o vendere l’erba e il progetto deve passare il voto del parlamento. Il piano sostiene la necessità di spostare gli interventi dalla criminalizzazione all’educazione, con campagne che spieghino i danni causati dell’abuso. Un minore che venga fermato può essere indagato solo se si rifiuta di partecipare a un programma di trattamento. Secondo i dati riportati dal quotidiano, un milione di israeliani ha provato la marijuana.
Festa della donna. Diverse iniziative sono state organizzate in occasione della Festa della donna, che cade domani 8 marzo. Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede verrà presentata, ad esempio, la “Consulta femminile”, organismo permanente all’interno del Pontificio Consiglio della cultura. Tra le trentasette donne che ne fanno parte, scrive Avvenire, “le docenti Donna Ossuto, Maria Bruna Romito, Renata Salvarani, Chiara Palazzini, Daniela Ropelato, Amelia Uelmen (Usa), Laura Bastianelli, suor Marcella Farina, l’economista Eva Gullo, le specialiste mediche Elena Giacchi e Marzia Salgarello, le operatrici e studiose Maria Giovanna Ruggieri, Giorgia Abeltino, Stefania Brancaccio, Sira Fatucci (dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane), Giovanna Boda e la deputata Maria Chiara Gadda”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(7 marzo 2017)