Storie – Mal d’Africa
La “conquista” dell’Impero di Etiopia, datata 9 maggio 1936, è al centro dell’interesse dell’editoria. Tre libri sono usciti di recente sull’argomento, affrontandolo da diverse prospettive, e svelando con documenti coevi, memorie o la forza della narrativa il grande bluff di Mussolini.
Il saggio storico “L’ora solenne” di Marco Palmieri (Baldini & Castoldi, pp. 316) racconta come vissero gli italiani quella fase storica, in cui si registrò il massimo dei consensi per il regime fascista e per l’impresa militare, che in realtà venne compiuta al prezzo di violenti eccidi, anche con l’impiego di gas, con i ribelli che continuarono a resistere e solo una piccola parte del territorio effettivamente controllata dalle forze militari italiane.
Il romanzo storico “I fantasmi dell’Impero” (Sellerio, pp. 542), di Marco Consentino, Domenico Dodaro e Luigi Panella, ha come filo conduttore un’inchiesta del magistrato militare Vincenzo Bernardi (che prende spunto dalla figura reale del capo della giustizia militare dell’Africa Orientale italiana, Bernardo Olivieri) e vede dietro le quinte lo scontro tra i due super-nemici dell’epoca Graziani e Pietro Badoglio, il primo fascistissimo, l’altro legato ai Savoia. Un pretesto per narrare il “cuore di tenebra” del colonialismo italiano, mettendo a nudo i suoi orrori e le sue bassezze, e anche il conflitto sotterraneo che oppose la milizia fascista agli ufficiali dell’esercito.
Infine “Ti saluto vado in Abissinia” di Stefano Prosper (Marlin, pp. 348) descrive le esperienze di un giovane volontario, Mario Prosperi, nella guerra d’Etiopia del 1935-36, tra eccitazione, dubbi e timori davanti ad un futuro nuovo in un paese sconosciuto. Nel corso della sua esperienza africana il giovane approderà a convinzioni più nettamente antifasciste, mettendo in rilievo, con coraggio e determinazione, gli aspetti negativi di quella che si rivelò un’ambiziosa e disastrosa impresa del Regime.
Mario Avagliano
(14 marzo 2017)