“Israele, una porta verso il futuro”
Ricerca, innovazione, nuove tecnologie. Mondi in cui Israele rappresenta sempre più un’eccellenza, un imprescindibile punto di riferimento per gli investitori. Su tutti vale l’esempio del recentissimo matrimonio tra Intel e Mobileye che molto ha fatto parlare negli scorsi giorni la stampa italiana e internazionale.
Un bilancio su quanto è stato fatto e raggiunto finora. Uno sguardo agli obiettivi del futuro più o meno ravvicinato, con un’attenzione speciale alle sinergie tra Gerusalemme e Roma (quelle in corso e quelle potenziali). Questo il tema dell’incontro “Tecnologia israeliana: una porta per il futuro” organizzato dal Keren Kayemeth LeIsrael all’Hotel Quirinale.
“Come è noto, Israele rappresenta un terreno fertile per le start-up. Un luogo dove facilmente si impongono imprese all’avanguardia nei diversi settori, attirando capitali e talenti. Non possiamo quindi che esserne orgogliosi e condividere con voi risultati e prospettive” ha sottolineato in apertura di serata Daniel Hayun, presidente della sezione romana del KKL.
Tre i relatori che si sono confrontati sul tema dell’incontro, che ha richiamato un folto pubblico in sala: Olga Delburt, responsabile per gli affari economici e scientifici dell’ambasciata israeliana in Italia; Erez Tsur, copresidente dell’Israeli Advanced Technology Industries (realtà che raccoglie tutte le principali imprese di hi tech israeliane); Paolo Merialdo, docente universitario a RomaTre, cofondatore di InnovAction Lab ed esperto di Web Data.
(17 marzo 2017)