Oltremare – Calendario
Ci sono molti modi con cui misurare la confusione mentale che viviamo qui in Israele quando dobbiamo rapportarci con il mondo esterno, e cioè in continuazione. Per esempio, il calendario è una delizia, soprattutto per quelli che devono tener conto di feste e giorni non lavorativi in Europa, negli Stati Uniti, e magari in Cina. Un incrociarsi di segnalazioni oscure sui calendari online, che raccontano di feste di primavera, commemorazioni multiple di guerre mondiali prime e seconde, vittorie epocali che nessuno ricorda più, primi di maggio e capodanni sparsi. Avendo noi un calendario lunare, lo slittamento delle date lungo gli anni è sempre qualcosa di un po’ magico, e ci sono anni lunghi e anni corti, a seconda di quando in settembre/ottobre cade il nostro capodanno, o quando fra marzo ed aprile cade Pesach. Ora, per evitare di mettere un impegno di lavoro durante Yom HaShoah, giorno lavorativo ma non proprio propizio, ieri ho scoperto per caso un bug di Outlook che probabilmente aveva estensione nazionale. Il mio calendario aveva spostato la commemorazione avanti di un mese, per motivi ignoti. L’assistenza tecnica cui mi sono appellata, spiegando semplicemente che Yom HaShoah per definizione cade una settimana prima della coppia ossimorica Yom Ha-Zikaron/Yom Ha-Azmnaut, mi ha dato la classica risposta di puro panico: la richiamiamo noi. Un’ora dopo mi è arrivata una telefonata in cui potevo sentire gli occhi sgranati del tecnico che mi spiegava che dopo un breve controllo ha dedotto che tutta una versione di Outlook ha lo stesso errore. Come prima cosa ho chiesto cosa ho vinto, ma pare che non ci siano premi per gli scopritori di bug. E poi mi è venuto da ridere, perché una cosa così davvero può succedere solo in un paese in cui il calendario è ballerino almeno quanto i governi, e non c’è ragione di allarmarsi se ci si sveglia al mattino senza sapere precisamente che giorno sia.
Daniela Fubini, Tel Aviv Twitter d_fubini
(20 marzo 2017)