…riparazioni

È attesa per domani, primo giorno di primavera, la sentenza nel processo intentato per apologia di fascismo al sindaco di Affile in seguito all’erezione, quattro anni fa, di un monumento al Maresciallo Graziani. Ministro delle Forze Armate del governo di Salò, Graziani fu condannato per collaborazionismo da un Tribunale Militare nel 1950 a diciannove anni, ma gliene furono condonati diciassette e fu scarcerato dopo pochi mesi. Non fu invece mai processato per i crimini di guerra commessi in Etiopia, nonostante le richieste ripetute dell’Etiopia alle Nazioni Unite.
In Italia comminò la pena di morte a renitenti alla leva e partigiani. Firmò il decreto che disarmava i carabinieri romani, che subito dopo furono deportati dai nazisti. Nel 1937, dopo l’attentato contro gli italiani che lo vide ferito gravemente, ordinò personalmente le rappresaglie sanguinose che ne seguirono e in particolare il massacro di Debrà Libanos in cui circa 2000 fra pellegrini, seminaristi, monaci e suore della Chiesa copta di Debrà Libanos furono passati sommariamente per le armi dagli italiani. Il film documentario su questo eccidio, il più grave avvenuto su cristiani in Africa, è stato proiettato in anteprima il 1 dicembre dell’anno scorso in Vaticano.
Che un monumento gli sia dedicato oggi è una vergogna che chiede riparazione. Speriamo che il tribunale sancisca questa riparazione e che il monumento a Graziani sia demolito come è giusto.

Anna Foa, storica

(20 marzo 2017)