VERSO PESACH Celebrare il Seder con Harry Potter
Moshe Rosenberg / THE (UNOFFICIAL) HOGWARTS HAGGADAH
Grifondoro, Tassorosso, Corvonero, Serpeverde come i Quattro Figli, il Saggio, il Malvagio, il Semplice e Colui che non sa fare le domande? La bacchetta magica come il bastone di Mosè? Il Faraone come Lord Voldemort? Per tutti gli appassionati della indimenticabile saga di Harry Potter che in vista di Pesach hanno la sensazione “di lavorare come Elfi domestici” per le necessarie pulizie, la risposta a queste domande potrà arrivare la stessa sera del Seder che apre la ricorrenza. Se infatti JK Rowling, nelle sue cronache sulla vita nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, non ha mai raccontato come celebrino l’uscita dall’Egitto e la Liberazione dalla Schiavitù i suoi studenti di religione ebraica (tra cui Anthony Goldstein, secondo quanto rivelato dalla scrittrice stessa in un tweet), a darle una mano ci ha pensato un rabbino newyorkese, Moshe Rosenberg: esce infatti in questi giorni la sua “Unofficial Hogwarts Haggadah”, pronta a lasciare i lettori completamente incantati. “La questione se il folletto Unci-Unci possa o meno compiere la cerimonia del Bittul Chametz (la cancellazione dei cibi lievitati proibiti a Pesach ndr) è discutibile, perché come sappiamo, il concetto di proprietà per i folletti funziona in modo diverso rispetto a quello del mondo dei Maghi o dei Babbani. I folletti sono incapaci di rinunciare a una proprietà, anche quando vendono un oggetto da loro fabbricato, come nel caso della spada di Godric Grinfondoro” si legge per esempio nelle prime pagine dell’opera riguardo al momento durante il quale si bruciano le ultime briciole di pane nascoste in casa la sera prima di Pesach (per la cronaca, il rav ne spiega la ricerca e il concetto tracciando un paragone con la caccia agli Horcrux che impegna Harry nel sesto e settimo libro).
D’altronde, Rosenberg non è nuovo a utilizzare il magico mondo che ha conquistato centinaia di milioni di lettori in decine di lingue in tutto il globo come strumento educativo: nel 2009 aveva firmato il libro “Morality for Muggles: Ethics in the Bible and the World of Harry Potter” (Morale per i Babbani: l’Etica nella Bibbia e nel mondo di Harry Potter) e da 15 anni lo utilizza per le lezioni di Torah e Talmud alla sinagoga Etz Chaim di Kew Gardens Hills, e alla yeshivah SAR Academy di Riverdale dove lavora.
“L’intera serie di Harry Potter – ha spiegato il rav, che ha ricevuto la semichah (titolo rabbinico) dalla Yeshiva University di New York al giornale americano Forward – contiene molti elementi chiave e spunti in comune con la storia dell’Esodo: innalzare gli oppressi, condividere con gli altri la fortuna e la prosperità, l’importanza dell’educazione e così via”.
Rossella Tercatin