Enzo Joseph Bonaventura

david-meghnagiEnzo Joseph Bonaventura (Pisa, 1891- Gerusalemme, 1948). “Pioniere della psicoanalisi italiana e della psicologia accademica israeliana”. L’idea di tenere un convegno in memoria di Enzo Joseph Bonaventura in Israele è stato un pensiero che ho coltivato per decenni, e che lo scorso anno si è realizzato per una serie di felici coincidenze. Una di queste la scoperta che la moglie di Abraham Yehoshua, la compianta Rivka, una collega della Società psicoanalitica israeliana, era la cognata del figlio di Bonaventura.
Nata in sordina, l’idea di tenere un convegno in Israele ha assunto una rilevanza politica e culturale, e non solo scientifica, con la decisione dell’ambasciatore Francesco Maria Talò (col quale ero stato messo in contatto da mia sorella Miriam), di inserire l’evento all’interno delle celebrazioni del quindicesimo anniversario degli accordi di cooperazione scientifica italo-israeliana.
Studente del Collegio rabbino di Firenze, e poi figura di rilievo del movimento sionista italiano, Bonaventura è stato uno dei pionieri della psicoanalisi italiana e della psicologia accademica israeliana.
L’interesse di Bonaventura per l’opera di Freud è il risultato di una grande tensione morale e scientifica, di una capacità di sintesi tra la sua vocazione di ricercatore sperimentale con l’interesse per in grandi temi dell’esistenza umana.
Espulso dall’Università di Firenze in seguito alle leggi razziste del 1938, Bonaventura si trasferisce a Gerusalemme, dove continua la sua attività alla guida del Dipartimento di psicologia. La sua morte prematura, nell’agguato dell’aprile 1948 al convoglio dell’Hadassah, lascia un grande vuoto in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo.
Largamente sconosciuto in Italia, il contributo di Bonaventura al pensiero psicologico e psicoanalitico è
una riscoperta anche per gli studiosi israeliani. Sebbene a lui si debba la costituzione del primo laboratorio di psicologia della Hebrew University, e alla sua memoria è stata di recente dedicata una via di Gerusalemme, solo di recente, dopo l’iniziativa del convegno che si è tenuto lo scorso anno alla TAU per iniziativa del Master internazionale di II livello in didattica della Shoah di Roma Tre, sul sito della Hebrew University è disponibile, in formato elettronico la traduzione ebraica della sua opera su Freud. Che in questi giorni, per iniziativa della Marsilio e col sostegno del Master in didattica della Shoah, dopo quasi ottanta anni, è di nuovo disponibile in libreria.

David Meghnagi, Università Roma Tre

(22 marzo 2017)