melamed, sport – Da Gerusalemme a Roma
Coni, Federcalcio, As Roma. Fa il pieno di apprezzamento la missione del Roma Club Gerusalemme in Italia. Una settimana segnata da molteplici appuntamenti per condividere la missione di questo straordinario gruppo, da sempre all’avanguardia nei progetti di integrazione tra giovanissimi attraverso lo sport. Ebrei, musulmani, cristiani. Tutti insieme, con la stessa maglia, sullo stesso terreno di gioco, per dire che sì, un mondo di pace è possibile.
Capitanata da Samuele Giannetti, la delegazione del Club era composta da una quarantina di unità tra atleti e allenatori. Dai campi di Trigoria agli uffici della Figc, il messaggio è circolato forte e chiaro. “Sport senza frontiere. Soltanto così – spiega Giannetti, che del Club è vicepresidente e storico animatore di iniziative, alcune insieme al Maccabi Italia – si vinceranno i pregiudizi e si creerà una fiducia basata su sinceri rapporti umani di rispetto reciproco”.
Per questo, la sfida è anche guardare al futuro. Nuove iniziative e nuovi tornei, da costruire con un sostegno “dall’alto”. Un riconoscimento del lavoro svolto, ma anche una garanzia di riuscita ancora più efficace.
“Il sorriso dei bambini, che con il loro vissuto rappresentano un modello sociale vincente del fare sport, testimonia come il calcio sia uno straordinario strumento di pace, integrazione, fratellanza e soprattutto gioia” ha voluto sottolineare la Figc a conclusione dell’ormai tradizionale visita nella sede di via Allegri (dove tutti i componenti della delegazione, accolta dal segretario federale Antonio Di Sebastiano, hanno potuto alzare la Coppa del Mondo vinta dall’Italia nel 2006).
Impostazione condivisa dall’ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs, che ha fatto visita alla squadra prima di un impegno amichevole a Trigoria con alcuni pari età della Roma calcio: “Bambini musulmani, ebrei, armeni, israeliani e palestinesi. Un’unica squadra – afferma il diplomatico – a dimostrazione che non esiste conflitto quando si parla di sport”.
Accogliendo il Club in visita al Portico d’Ottavia, il vicepresidente della Comunità ebraica romana Ruben Della Rocca ha sottolineato: “Italiano, ebraico, arabo. Queste tre lingue, insieme, devono essere lingue di pace. È una speranza, ma affonda le proprie radici nel vostro impegno concreto”.
a.s. twitter @asmulevichmoked
(24 marzo 2017)
Nell’immagine il Roma Club Gerusalemme in visita nella sede della Federcalcio