La violenza e le religioni,
il manifesto di rav Sacks
Esce oggi nelle librerie Non nel nome di Dio, la traduzione italiana dello straordinario Not in God’s Name del rabbino Jonathan Sacks, ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth. In Italia grazie alla casa editrice Giuntina, il libro è un vero e proprio manifesto per i tempi complessi che stiamo vivendo. Una denuncia della violenza religiosa e del terrorismo e al tempo stesso un testo percorso da proposte concrete per trovare una via comune contro l’odio. Sottolinea rav Sacks nel primo capitolo della sua intensa testimonianza: “Troppo spesso nella storia della religione le persone hanno ucciso nel nome del Dio della vita, mosso guerra nel nome del Dio della pace, odiato nel nome del Dio dell’amore e praticato la crudeltà nel nome del Dio della compassione. Quando ciò accade, Dio parla, talvolta con una voce tenue, sottile quasi inaudibile dietro il clamore di coloro che sostengono di parlare a suo nome. Quello che dice in queste occasioni è: Non nel mio nome”. È giunto il tempo, osserva rav Sacks, che ebrei, cristiani e musulmani dicano “ciò che non hanno detto nel passato”. Siamo tutti figli di Abramo, intanto. “E sia che siamo Isacco o Ismaele, Giacobbe o Esaù, Lea o Rachele, Giuseppe o i suoi fratelli – scrive rav Sacks – siamo tutti preziosi agli occhi di Dio. Siamo benedetti. E per essere benedetti non è necessario che qualcuno sia maledetto. L’amore di Dio non funziona a questo modo”.
(30 marzo 2017)