Shir shishi – “Un pappagallo ho dentro il cervello”

kaminskiFiglia di artisti e poeti, Rachel Chalfi, è una nota poetessa nata nel 1939 a Tel Aviv, che scrive armonie dialettiche in cui tesse scienza e mistero, lingua quotidiana e arcaica, banalità e misteri. Ha cominciato la sua vita professionale come corrispondente dell’esercito israeliano e dopo il congedo ha lavorato da redattrice per la radio Kol Israel. Si è specializzata in letteratura e teatro all’Università di Gerusalemme e a Berkeley, per poi insegnare per molti anni all’Università di Tel Aviv, pubblicando 16 volumi di poesie e occupandosi anche di cinema. Lei e Jona Wallach sono considerate le donne incantatrici, un po’ le streghe della poesia israeliana. Ma mentre Wallach arriva dal tormento e dalla ribellione, Chalfi parla di fisica, zoologia e biologia marina con la stessa intensità e senso ironico con cui tratta l’ignoto, le donne definite streghe ai tempi del Medioevo e i moderni barbablù. Per le sue opere molto musicali, che a volte sembrano perfino sconnesse, ha vinto i premi più importanti assegnati dalle istituzioni israeliane: premio del Primo Ministro 2006 e premio AKU”M 2016. I lettori rispondono alla sua creatività con grande amore e la raccolta di poesie vecchie e nuove del 2016 è sparita dagli scaffali in pochi mesi; un fatto assai insolito per un volume di liriche.

Un pappagallo ho dentro il cervello
lui non sa di essere in gabbia
pensa che i suoi colori siano
libertà
che le sue parole siano
una teoria filosofica
un pappagallo non sa di essere un pappagallo
pensa di essere un antichissimo uccello
di essere antichità dalle ali possenti
pensa di essere uno pterosauro
forse pensa di essere
me

(Ariel Rathaus, Poeti di Israele, Einaudi, 2007)

Sarah Kaminski, Università di Torino