melamed, master – Continuare a studiare

foto inaug. anno scorso
Continuare a studiare, questo sembra essere il più frequente desiderio provato dagli iscritti al Master in Cultura ebraica e Comunicazione, una volta terminato il loro ciclo di lezioni e di stage. Forse l’attrattiva è costituita dal venire a conoscenza delle molte declinazioni della cultura ebraica e della sua dialettica interna. Forse ancora è di stimolo l’esperienza pratica all’interno di istituzioni in vario modo coinvolte nella promozione culturale ebraica che si integra ai corsi. Sta di fatto che chi ha trascorso per diversi mesi i suoi lunedì e giovedì pomeriggio a lezione, l’anno successivo, in quegli stessi giorni, sente un gran vuoto.
Dedicato a persone in possesso di una laurea triennale o di vecchio ordinamento, ebree e non ebree, residenti a Roma e non, giovani e meno giovani, il Master vuole anche mettere in guardia rispetto a possibili fraintendimenti, come l’affidarsi a chi sostiene di essere un esperto di kabbalà senza nemmeno conoscere il testo biblico…
L’offerta formativa del Master presenta dunque un buon equilibrio tra approccio alle fonti tradizionali del pensiero ebraico, materie storiche, letterarie e informazione giornalistica all’interno e all’esterno del mondo ebraico. Soprattutto attraverso quest’ultimo insegnamento gli studenti sono sollecitati anche a riflettere sulle sorti e sulle politiche della minoranza ebraica in Italia, dall’impatto che il “giorno della cultura” o il “giorno della memoria” trova nel pubblico, alle purtroppo sempre attuali declinazioni dell’antisemitismo. E ancora, con il corso di linguaggi multimediali si apprende come tradizione, storia e memoria ebraica possano essere trasmesse attraverso le forme attuali di comunicazione digitale. L’insegnamento di lingua ebraica, oltre a consentire la possibilità di districarsi nella lettura e nella conversazione è stato anche uno strumento di approccio alla tradizione ebraica e alla vita di Israele (non sempre è così). La stessa pluralità di voci tra i rabbini docenti di ermeneutica biblica, feste ebraiche, introduzione alla mistica ha riflesso la molteplicità di letture della tradizione ebraica. Gli altri docenti, impegnati anche in altri ambiti universitari, hanno affrontato l’insegnamento con la consueta dedizione e una lunga esperienza alle spalle; però, l’incontro con il pubblico del Master, secondo quanto alcuni di loro hanno riferito, è stato particolare e ricco di nuove sollecitazioni.
Agli studenti giunti al termine del percorso è stata richiesta una sintesi dell’anno trascorso; ne sono risultate frasi quali “mi si è aperto un mondo”, frasi che potrebbero compensare tutte le fatiche degli insegnanti, del personale coinvolto e dei consiglieri dell’UCEI che hanno sin dall’inizio sostenuto il Corso. Gli iscritti, che seguono i corsi in diretta via skype, provengono da diverse città italiane; l’estremo nord-sud del primo anno è stato Bolzano-Bari, nel secondo si sono iscritti da Palermo e da Siracusa, mentre una presenza siciliana e milanese è prevista anche per l’anno accademico 2017-2018.
Gli stage, della durata di 125 ore, si possono effettuare presso diversi ambiti di attività dell’Ucei (da Pagine ebraiche, a Sorgente di Vita, alla Rassegna Mensile di Israel, al Centro bibliografico), delle comunità ebraiche di Roma, di Milano, di Venezia, di Ferrara, presso l’Istituto storico germanico e numerose altre sedi. Vi è chi ha collaborato nel riordino di parte dei documenti del Centro Primo Levi di Torino e chi, recandosi più lontano, ha fatto ricerche presso la Central European University di Budapest e presso il Museo Umberto Nahon di Gerusalemme.
Il Master è riconosciuto dal MIUR come affiliazione del Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici.

Myriam Silvera

(31 marzo 2017)