…giovani

La foto delle studentesse che fanno il saluto romano commentata da Anna Foa lunedì fa davvero riflettere, ma, diciamolo, dovrebbe stupire fino ad un certo punto. In questi anni di recrudescenza xenofoba e pseudo-nazionalista, i giovani hanno votato in massa i cosiddetti partiti sovranisti a tutte le latitudini. Fanno il pieno di voto giovanile la Le Pen, Grillo, Strache e compagnia bella. Dati che avrebbero dovuto da tempo far riflettere su questa retorica giovanilista, che, lo sappiamo bene, si riaffaccia sempre nei momenti peggiori. Le ultime generazioni, quelle che più di ogni altre hanno potuto godere dei vantaggi di un alto livello di istruzione, hanno una coscienza politica quasi sempre pari a zero, chiusi come sono in uno smarrimento esistenziale, che, sovente, (basta leggere i dati clinici) sfocia in vere e proprie patologie psichiche di vario grado. Invece che tradursi in una sterile polemica generazionale, tutto ciò dovrebbe far riflettere su cosa noi adulti abbiamo trasmesso a figli, nipoti ed allievi. Come già diceva Giorgio Gaber commentando, negli anni ’80 (sic!), i ragazzi delle discoteche del sabato sera, “Hanno gli occhi di fuori, drogati e corrotti. Avete visto come siamo ridotti”.

Davide Assael, ricercatore 

(5 aprile 2017)