A Baku, per riaprire i negoziati tra israeliani e palestinesi
Il 3 maggio il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà alla Casa Bianca per la prima volta il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Secondo la stampa giordana, Abbas sarà a Washington per discutere questioni chiave sul fronte politico ed economico, tra cui la conferma della soluzione dei due Stati e la richiesta del completo congelamento da parte d’Israele della costruzione degli insediamenti in Cisgiordania. Sul primo punto, Trump ha espresso la sua posizione incontrando recentemente il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “vedo due Stati o uno Stato, e mi piace quello che piace a entrambe le parti”, una frase che a molti è parsa come un’apertura a soluzioni alternative a quella dei due Stati. Abbas, che però tra i palestinesi – raccontano i sondaggi – non gode di grande popolarità, chiede invece una conferma da parte americana per la creazione di uno Stato palestinese autonomo. Parlando con l’inviato speciale degli Usa in Medio Oriente Jason Greenblat, il presidente dell’Anp ha detto di credere che con Trump si potrebbe arrivare a “uno storico” accordo di pace con Israele. Al momento però l’obiettivo deve essere la riapertura dei negoziati tra le due parte e per farlo, il Jerusalem Post, parla di un possibile conferenza a Baku, in Azerbaijan, guidata dagli Stati Uniti e con la partecipazione di alcune delle potenze mediorientali. Un alto diplomatico azero avrebbe infatti dichiarato al Post che l’amministrazione Trump sta accertando la possibilità di organizzare una conferenza internazionale a Baku, proposta dallo stesso governo azero.
Egitto e Giordania, riporta il sito di informazione, si sono dette pronte a partecipare all’incontro ma chiedono che Israele congeli la costruzione di insediamenti. L’ambasciatore americano in Azerbaijan Elin Suleymanov ha riconosciuto che Baku ha un ruolo limitato all’interno del complicato scacchiere del Medio Oriente ma com alleato di Israele con saldi legami diplomatici con tutto il mondo musulmano, il governo azero si considera una voce che può facilitare le parti a sedersi allo stesso tavolo.
(16 aprile 2017)