Turchia e i poteri del sultano: prova referendum per Erdogan
Si tiene oggi in Turchia il referendum sulla riforma costituzionale dare le chiavi dell’intero Paese a al presidente Recep Tayyip Erdogan. Secondo il giudizio di molti analisti internazionali, potrebbe portarlo a governare il Paese senza limiti e senza contrappesi fino al 2034. Senza più la figura del premier. Senza il Consiglio dei ministri. Con i responsabili dei dicasteri scelti esternamente all’Assemblea di Ankara. E con un Parlamento allargato nel numero dei deputati, ma depotenziato delle sue prerogative di controllo (Repubblica). E mentre si attendono i risultati del voto, ingenti le forze di sicurezza dispiegate in tutta la Turchia: l’Isis, scrive il Corriere, ha invitato i suoi sostenitori a compiere attentati con qualunque mezzo.
Siria, una nuova strage. Un’autobomba di grande potenza si è lanciata ieri contro alcuni autobus che portavano via i civili da Foua e Kefraya, due città a maggioranza sciita assediate nella zona di Idlib: i primi bilanci parlano di un centinaio di morti, con persone arse vive e bus carbonizzate. Finora nessun gruppo terroristico ha rivendicato l’attentato suicida messo a punto con l’inganno: l’ordigno era su un camion che si presumeva trasportasse aiuti e cibo (Repubblica).
Pesach e Pasqua. Come rilevano i quotidiani, quest’anno le due festività, cristiana ed ebraica coincidono: “Cristiani ed ebrei fratelli nella Pasqua”, titola il Sole 24 Ore. Sul Corriere Roma, Paolo Fallai ricorda il significato letterale di Pesach, passare oltre, e scrive che la parola “sembra adatta a consolare questa sconsolata fase di Roma. Mai come in questo periodo abbiamo bisogno di ripartire come comunità, di ritrovare un significato e un orgoglio comune, di superare egoismi particolari. Non servono programmi straordinari ma una seria manutenzione. Del decoro che dobbiamo alla città”.
Israele, centro di ricerca del mondo. Sul Sole 24 Ore Nova Elena Comelli racconta degli ingenti investimenti da parte israeliana sul settore dell’innovazione: “Israele spende i14,3%del Pil in ricerca e sviluppo – più di Paesi campioni dell’innovazione come Svezia, Svizzera o Germania – con una forte prevalenza di investimenti privati sui contributi del governo, che coprono appena il15% delta torta”.
Roma, manifesti xenofobi. Vergognosa la comparsa a Tor Bella Monaca, nella Capitale, di cartelli in cui si invocava a boicottare i negozi stranieri, per sostenere le attività commerciali italiane. Il blitz di stampo xenofobo porta la firma di AzioneFrontale, movimento di estrema destra romana.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(16 aprile 2017)