Milano – Tempo di Libri
Rutu Modan, tra identità e archeologia

Parlerà di archeologia il prossimo lavoro di Rutu Modan, pluripremiata autrice israeliana di fumetti, protagonista ieri della rassegna milanese Tempo di Libri. Rispondendo alle domande della giornalista dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Ada Treves e di Giovanni Russo, coordinatore di Lucca Comics, Modan – di cui in Italia sono usciti Unknown/Sconosciuto e La proprietà (Rizzoli-Lizard) – ha raccontato brevemente il suo ultimo progetto che vede al centro l’archeologia: un’equipe di persone guidate da una donna, protagonista della storia, si reca nella West Bank per scavare in cerca di reperti legati alla presenza ebraica in quei luoghi. “Per il momento sto scrivendo lo script: dietro c’è oltre un anno di lavoro e il mio primo obiettivo ora è quello di rendere umani i miei personaggi. Soprattutto devo far sì che la storia di una donna di quarant’anni che lascia tutto per andare in cerca di reperti archeologici sia convincente. Voglio scrivere un libro che sia interessante, divertente e appassionante come Indiana Jones. Qualcosa che non si possa smettere di leggere”. Non si tratta di un reportage giornalistico, spiega Modan a Russo e Treves, che ha ricordato la meticolosità con cui lavora la fumettista israeliana. La politica non è al centro del libro seppur rientri sotto altre forme. “Tra i personaggi reali che ho incontrato nelle mie ricerche – raccontava Modan, già protagonista di un’intervista a Pagine Ebraiche firmata da Treves – mi sono imbattuta in un palestinese che di mestiere faceva il ladro di antichità e che viveva un conflitto interiore: per la sua identità palestinese, la cosa peggiore era infatti trovare tracce che attestavano la presenza millenaria degli ebrei in quei luoghi; dall’altra parte lui era un ladro professionista che vendeva quelle stesse antichità agli israeliani e che mi ha mostrato con orgoglio di aver trovato dei reperti con la Menorah disegnata sopra”. Un conflitto identitario, spiegava l’autrice – a cui è dedicata anche una mostra esposta presso lo stand di Lucca Comics & Games a Tempo di Libri -, che traslato, coinvolge tutti noi e che, ha sottolineato poi Russo, oggi si sente ancora di più in un Europa divisa tra nazionalismi e il confronto con identità altre come quelle dei migranti. Per Modan, “la questione della doppia identità possiamo dire sia stata inventata dagli ebrei che in Europa hanno convissuto con una forte identità ebraica agganciata a quella tedesca, italiana, polacca. Ma alla fine questa idea non ha avuto successo e si è trasformata in una grande tragedia”. Secondo Modan poi gli israeliani di oggi “hanno dimenticato cosa significhi avere una identità multipla, adottando il nazionalismo e la difesa a tutti i costi di una identità singola. E questo dimostra che noi ebrei non abbiamo un ottimo tempismo”. La questione identitaria, ha ricordato Treves, è un tema ricorrente nell’opera nell’autrice israeliana che ha approfondito poi la sua visione. “Le persone vogliono risposte chiare, bianco o nero, sì o no, perché il conflitto tra due o più parti, la tensione che si costruisce è difficile da fronteggiare. Ma noi viviamo di conflitti interni, di identità plurime. Mi ricordo di una giovane madre – ha raccontato Modan – che mi disse: ‘io prima di ogni altra cosa sono una madre’. Ma io non mi trovo d’accordo con questa definizione: io sono una madre ma sono anche un’autrice di fumetti, un’artista, un’illustratrice. Non sento che tra queste componenti ci sia qualcosa che viene prima, tutte costituiscono chi sono. E quindi non dobbiamo sentirci in colpa se viviamo delle tensioni tra diverse identità, a volte in dissidio. Sarebbe ora di fare pace nella nostra testa a riguardo, e potrebbe essere un modo per raggiungere la pace attorno a noi”.

d.r. @dreichelmoked

(21 aprile 2017)