World Jewish Congress
Ronald Lauder confermato al timone
Noemi Di Segni è vicepresidente
Terzo mandato consecutivo alla guida del World Jewish Congress per Ronald Lauder (nell’immagine).
Così si sono espressi gli oltre trecento delegati che, da tutto il mondo e in rappresentanza di 90 paesi, hanno partecipato all’assemblea plenaria del Congresso che va concludendosi a New York.
“Ho fatto tante cose nella mia vita, ma non c’è nessun risultato, nessun titolo, nessun onore di cui possa essere più orgoglioso di questo. Siamo un popolo, in cui ciascuno si prende cura dell’altro” ha sottolineato Lauder, rivolgendosi alla platea dopo la nomina.
Tra i cinque vicepresidenti scelti in rappresentanza di Comunità ebraiche nazionali, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni (che è anche membro del nuovo Consiglio esecutivo).
“Si tratta di una grande opportunità per l’Italia, che ha avrà la possibilità di condividere in modo ancora più stretto alcune delle principali sfide e criticità che attraversano trasversalmente l’ebraismo mondiale” sottolinea Di Segni. A New York, per l’Italia ebraica, anche i Consiglieri UCEI Giacomo Moscati e Cobi Benatoff (con quest’ultimo che è membro del nominating committee del World Jewish Congress).
Tra i temi su cui è focalizzato l’intervento di Lauder la lotta all’odio, all’antisemitismo e alla delegittimazione di Israele. “Oggi – ha affermato – c’è una nuova forma di antisemitismo. Oggi, gli antisemiti attaccano l’unico Stato ebraico al mondo. Perché un conto è dissentire dalle iniziative politiche intraprese da Israele, un altro augurarsi la sua eliminazione. In questo caso si è antisemiti a pieno titolo”.
Anche per questo, ha aggiunto Lauder, “quando sentiamo qualcuno dire che non è antisemita, ma soltanto contro Israele, dobbiamo intervenire e denunciare chiaramente che questa è una bugia”.
Temi di rilievo internazionale, ma che investono direttamente l’Italia. A testimoniarlo, ha fatto presente Di Segni, i veleni che anche quest’anno hanno preceduto le celebrazioni del 25 Aprile. “Quello che è accaduto, ma anche la forte risposta che è stata data, ci confermano quanto sia fondamentale una corretta trasmissione della Memoria a tutti i livelli” afferma Di Segni.
Forte inoltre nelle parole del Presidente Lauder il richiamo alle costanti iniziative contro Israele assunte dalle Nazioni Unite. “All’Onu la verità non ha importanza, i fatti non hanno importanza, il senso comune non ha importanza” ha attaccato Lauder, che si è comunque rivolto con parole di amicizia al nuovo segretario generale dell’Onu Antonio Guteress (intervenuto nel corso della serata inaugurale).
Facendo un bilancio dei suoi primi 10 anni di presidenza, Lauder si è detto soddisfatto dei risultati raggiunti e del “potenziamento esponenziale” che ha visto protagonisti i leader ebraici dei diversi paesi. La sfida è di incrementare ulteriormente questo lavoro, di agire sempre di più come un network al servizio del popolo ebraico e dei suoi valori imprescindibili.
Numerosi gli ospiti di richiamo che partecipano ai lavori. Tra gli altri, oltre al già citato Guterres, la direttrice generale dell’Unesco Irina Bokova, l’ambasciatrice americana all’Onu Nikki Haley, il suo omologo israeliano Danny Danon. Anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha voluto manifestare la sua vicinanza con un video-messaggio.
(25 aprile 2017)