Rav Toaff, l’omaggio di Pisa
Un grande rabbino, ma anche un grande partigiano. La città di Pisa ha ricordato Elio Toaff, a due anni dalla scomparsa, dedicandogli una passeggiata all’interno dello storico giardino Scotto e una porzione del giardino del Complesso Ex Salesiani. Una giornata carica di significati, svoltasi alla presenza di istituzioni, familiari, rappresentanti delle comunità ebraiche.
“Avevamo un debito nei confronti della figura del rabbino Toaff, cui volevamo dedicare un luogo del ricordo all’altezza. Una passeggiata come quella che inauguriamo oggi è in questo senso significativa: un luogo di riflessione, un luogo dove si può pensare” ha sottolineato nel suo intervento il vicesindaco Paolo Ghezzi, principale promotore dell’iniziativa.
Soddisfazione istituzionale condivisa dal sindaco Marco Filippeschi, che ha ricordato le tante qualità del rav. “Uomo dall’altissimo impegno intellettuale e spirituale, un esempio di libertà, vitalità e passione” ha osservato Filippeschi.
“Rabbino, studioso, uomo del dialogo. Rav Toaff è stata la figura più importante del Novecento ebraico in Italia” ha affermato il presidente della Comunità pisana Maurizio Gabbrielli. “Dopo l’Otto Settembre – ha proseguito – rav Toaff non esitò a combattere per difendere la libertà. Già nel 1938, con la decisione di non lasciare il paese dopo le Leggi Razziali, prese un’altra decisione fondamentale. Una scelta che fu determinante per la sua intera vita, per quello che è diventato”.
Importanti anche le testimonianze della studiosa Alessandra Veronese, del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici Michele Luzzati dell’Università di Pisa, e di Fabrizio Franceschini, del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica del medesimo ateneo.
Il legame del livornese Toaff con Pisa fu molto forte. Fu infatti la città dei suoi studi universitari, che completò nel 1939 quando già da molti mesi erano entrate in vigore le Leggi Razziali. Nello stesso periodo gettò le basi per una carriera rabbinica di assoluto livello. Nei mesi della Resistenza, fu inquadrato nella Brigata Garibaldi e fu tra i primi ad entrare a Sant’Anna di Stazzema dopo l’eccidio. Una giornata che non avrebbe mai dimenticato. Presenti alle cerimonie odierne, allietate dal canto del coro della Comunità ebraica livornese Ernesto Ventura, i quattro i figli del rav Toaff: Miriam, Daniel, Gadi e Ariel.
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(26 aprile 2017)