Setirot – La lezione di Cattaneo
Se si vuole mutare i costumi di una “stirpe d’uomini” bisogna “riformare il loro stato economico… dare un diverso corso ai loro interessi”. Così scriveva Carlo Cattaneo (1801-1869) nelle sue Interdizioni israelitiche, meritoriamente ripubblicate da Castelvecchi e arricchite da un buon apparato critico. Così un cardine della letteratura socio-politica italiana dell’Ottocento si riveste, nella sua modernità, di valori tanto attuali quanto cogenti. Cattaneo aveva infatti capito che la condizione di interdizione – come ben sottolinea in una prefazione Noemi Di Segni, presidente UCEI – andava superata tramite la mutazione dello stato sociale degli ebrei, determinando in tal modo una eguaglianza civile e un rimedio ad alcune problematiche di politica economica. E Di Segni conclude: “Viviamo in un’epoca che attraverso nuove forme di antisemitismo, il BDS, e di emarginazione pongono le medesime domande. In una Europa che alza la bandiera della legiferazione ragionata e le analisi di impatto economico, che ricerca la propria identità e che deve maturare la riflessione sugli assetti valoriali più fondanti del suo futuro e del processo di integrazione, l’analisi di Cattaneo è di assoluta attualità ed imperatività, intrecciando la dimensione etico-morale a quella economica e di crescita (…)”.
Stefano Jesurum, giornalista
(27 aprile 2017)