Trump, a maggio da Bibi
Per la sua prima visita all’estero, Donald Trump ha scelto Israele. Ieri l’annuncio. Sottolinea al riguardo La Stampa: “Obama ci mise 4 anni prima ad arrivare in Israele: in Medio Oriente i suoi primi viaggi furono in Turchia, Arabia Saudita ed Egitto. Anche la data, il 22 maggio, alla vigilia della festa della Città Santa e a ridosso del cinquantesimo anniversario della Guerra dei Sei giorni e della sua ‘riunificazione’ sotto il controllo israeliano, è simbolica”.
Un nuovo attacco a Westminster. Questa volta sventato dalla polizia e senza nessuna vittima. Il fermo di un giovane 27enne trovato in possesso di diversi coltelli ha fatto riaccendere l’allarme terrorismo e bloccato la città. “Tutta la zona di Whitehall, la sede dei Ministeri britannici, è rimasta bloccata per almeno due ore, con centinaia di persone che osservavano da lontano l’operazione di polizia” scrive il Corriere.
Suscita indignazione la nomina di Jean-Francois Jalkh a presidente ad interim del Front National dopo l’autosospensione dalla carica di Marine Le Pen, per il momento soltanto ‘candidata alle presidenziali’. Jalkh è un europarlamentare negazionista che, sostengono i media francesi, “avrebbe messo in dubbio, in passato, la realtà delle camere a gas naziste e, in particolare, l’uso del gas Zyklon B” (Avvenire).
Ferma solidarietà di rappresentanti politici (locali e non) nei confronti del console onorario di Israele in Italia, il barese Luigi De Santis, oggetto nelle scorse ore di alcune minacce antisemite. A scriverlo è il Corriere del Mezzogiorno, che ieri aveva dato la notizia di queste minacce.
L’anno scorso fu una parata in stile paramilitare: mille fiaccole in marcia e braccia tese nel saluto romano. E quest’anno? È la domanda che circolerebbe negli ambienti dell’ultradestra milanese e lombarda alla vigilia della tradizionale manifestazione di domani: il ’29 aprile nero’. “Un appuntamento che, nel calendario liturgico della Milano neofascista – scrive Repubblica – equivale al 25 Aprile della Liberazione”.
Spopola negli Stati Uniti la miniserie Genius, ispirata ad Albert Einstein. Un successo sopratutto con i giovanissimi. A parlarne è oggi il Corriere, che titola “Einstein, un nuovo eroe in tv”.
È il giornalista Maurizio Molinari il vincitore del Premio Exodus 2017. Un premio, scrive il Secolo XIX, che riconosce la centralità dell’ebraismo e dei temi mediorientali nei suoi articoli e libri.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(28 aprile 2017)