Piangipane, l’omaggio alla Brigata
e un messaggio per i giovani

Si è svolta nel cimitero alleato di Piangipane (Ravenna) una cerimonia in ricordo dei caduti della Brigata Ebraica organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nell’ambito del Moked primaverile appena conclusosi. Un commosso e partecipato omaggio alle memoria degli oltre 5mila volontari che, giunti dall’allora Palestina mandataria (il futuro Stato di Israele), diedero un fondamentale contributo alla Liberazione del paese dal nazifascismo. Un’occasione soprattutto per rendere partecipi di questo racconto le nuove generazioni, presenti in gran numero alla cerimonia e coinvolte nella preparazione di questa iniziativa con il reperimento di testi e testimonianze.
“Rendendo omaggio ai caduti della Brigata ebraica nella guerra di Liberazione, ricordiamo in questa sede tutti coloro che, in quei mesi drammatici, presero una chiara posizione su quali valori e per quali obiettivi combattere” ha sottolineato nel suo intervento la Presidente UCEI Noemi Di Segni.
ugnAd essere ricordate anche le fondamentali parole pronunciate in tal senso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto il 25 Aprile scorso in due diverse iniziative a Carpi e nell’ex campo di concentramento di Fossoli.
Rivolgendosi ai ragazzi, la Presidente UCEI ha affermato: “Voglio ricordare quanto, cari ragazzi, sia importante oggi avere un ideale in cui riconoscersi. Avere un sogno da voler realizzare. Riuscire a fare sognare anche gli altri. Comprendere che solo spiccando il volo con le ali della libertà ci è consentito di realizzarli.
IMG_20170501_114903Al fianco della Presidente dell’Unione, alla presenza di diversi esponenti del Consiglio UCEI, di rabbini e leader ebraici, il rav Roberto Della Rocca. Nelle parole del rav un esplicito riferimento alla forza del popolo ebraico e alla sua capacità di guardare al futuro con speranza, “nonostante tutto”. In questo senso, ha sottolineato, l’insegnamento che ci arriva dalla Brigata, dai risultati militari che seppe conseguire, ma anche dalla capacità che molti tra i suoi soldati ebbero in seguito di riaprire e far ripartire le scuole nell’Italia ebraica del dopoguerra, “è fondamentale”. Commovente la testimonianza di Romano Rossi, presidente del’Associazione Nazionale Reduci della Friuli (che combattè al fianco della Brigata ebraica) e autentica memoria storica locale. Ad aprire la giornata, durante il Moked, era stata la proiezione di un documentario realizzato proprio con la sua preziosa consulenza e con musiche del Maestro Riccardo Moretti (che è Consigliere UCEI per Parma).


Di seguito il testo dell’intervento tenuto dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni:

Illustri autorità, rappresentanti del Consiglio UCEI, carissimi studenti, cari amici

È con grande commozione che prendo la parola oggi, in questo luogo così solenne e significativo e a pochi giorni dalle celebrazioni appena spente per il 25 Aprile e per il giorno della memoria che si è celebrato in Israele il 29 di Nissan.

Rendendo omaggio ai caduti della Brigata ebraica nella guerra di Liberazione, ricordiamo in questa sede tutti coloro che, in quei mesi drammatici del ’45, presero una chiara posizione su quali valori e per quali obiettivi combattere.

Giunti, in cinquemila, dall’allora Palestina mandataria (il futuro Stato di Israele), gli oltre cinquemila volontari della Brigata scrissero pagine fondamentali di coraggio ed eroismo. Furono tra i protagonisti dello sfondamento della Linea Gotica; conquistarono diverse località strategiche nel Centro Italia; facilitarono l’arretramento delle forze nemiche fino alla loro definitiva sconfitta.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non lontano da qui, in due diversi interventi tenuti a Carpi e nell’ex campo di concentramento di Fossoli, ha voluto sottolineare questo fondamentale contributo.

Sono pagine di storia finalmente riconosciute, su cui molto si è scritto e si continua a scrivere. Come noto, c’è anche chi oltraggia queste memorie, chi strumentalmente ne disconosce il significato per violentare la storia, il senso comune, la dignità e il nome di realtà gloriose chiamate a difendere ben altri valori.

E voglio ricordare quanto, cari ragazzi, sia importante oggi avere un ideale in cui riconoscersi. Avere un sogno da voler realizzare. Riuscire a fare sognare anche gli altri. Comprendere che solo spiccando il volo con le ali della libertà ci è consentito di realizzarli.

Tanti dei combattenti della resistenza, tra i Partigiani e degli aderenti alla Brigata ebraica, erano giovani, giovanissimi, appena più grandi di voi.

Oggi, in questo luogo, ricordiamo chi tra loro ha sacrificato la propria vita. Ma idealmente vogliamo abbracciare anche tutti gli altri uomini liberi giunti dal mondo intero che non hanno esitato a sacrificarsi per un ideale: la libertà di tutti ricercata con ogni sacrificio anche per donarla ad altri. Salutiamo con riconoscenze l’iniziativa legislativa di assegnare ai combattenti della Brigata la medaglia al valore militare, che attraverso un omaggio al passato ci consente di sognare il nostro futuro.

Noemi Di Segni, Presidente UCEI

(1 maggio 2017)