…razzismo

Il calciatore ghanese Sulley Muntari, del Pescara, viene fatto oggetto di insulti razzisti durante una partita con la squadra del Cagliari. Si è incerti se commentare i cori razzisti della curva cagliaritana o la reazione indifferente di un arbitro che non si è accorto di nulla. E siccome né i cori razzisti né la ‘disattenzione’ dell’arbitro ricevono attenzione sul campo, è giusto che a ricevere il cartellino giallo per le sue proteste sia il calciatore offeso, che poi si ritira sconfortato negli spogliatoi. Per i responsabili della squadra ospitante i tifosi del Cagliari non sono razzisti. Certo, non si può mai generalizzare. Ma, se i i tifosi non sono razzisti, se l’arbitro non sente, se i tifosi illuminati non reagiscono in alcun modo, è giusto che paghi la vittima del razzismo? E nessuno punisce la curva? Nessuno punisce l’arbitro? Verrebbe voglia di fare una tirata contro l’ambiente del calcio nel suo insieme. Ma sarebbe come voler far fermare il mondo e chiedere di scendere. Questa è una pagina ebraica, e almeno qui la cosa non può passare sotto silenzio. Chiediamo scusa noi a Sulley Muntari.

Dario Calimani, Università Ca’ Foscari Venezia

(2 maggio 2017)