JCiak – Un regista da Guinness

Ismayil ha 13 anni e vive Lod. Sogna di diventare il nuovo Ronaldinho e intanto lavora per il più grosso spacciatore della zona. La sua vita cambierà in modo inaspettato quando, con il fratello più piccolo, incontrerà l’israeliano Daniel, reduce traumatizzato della guerra del Libano, che a Lod si rifornisce di droga. È la storia di Roads, il corto di Lior Geller da poco entrato nel Guinness World Record come il film più premiato realizzato da uno studente e visibile sul sito del regista (liorgeller.com).
Girato nel 2008 a completamento degli studi alla Steve Tisch School of Film and Television dell’Università di Tel Aviv, Roads è un esordio folgorante che ha catturato l’attenzione degli addetti ai lavori tanto da portare Geller negli Stati Uniti dove ora sta lavorando a un adattamento per il pubblico internazionale.
Il film in cantiere, per cui Geller sta incontrando attori e investitori, è per ora intitolato We Die Young e proietta sullo sfondo di una Washington violenta e corretta la vicenda esplorata nel debuttante Roads. Si tratta di un thriller dal ritmo sostenuto che, nell’arco di una giornata, si addentra nei sobborghi più poveri fra spacciatori e tossicodipendenti. Al posto di Ismayil c’è un ragazzino ispanico che, anche qui, troverà una nuova possibilità grazie a un veterano.
La sceneggiatura, si legge sul sito del regista, è frutto di un lavoro di sette anni insieme a veterani dell’Iraq e dell’Afghanistan, poliziotti e ex membri di gang. La ragione per trasferire da Lod all’America una storia del genere (al di là dell’indiscutibile potenziale di mercato) sta nella sua universalità, sostiene Geller.
Partecipando alle proiezioni di Roads, spiega, è rimasto stupito nel vedere come la vicenda di un ragazzo che sogna una vita migliore fuori dal mondo di miseria e violenza in cui è nato sia capace di attraversare i confini. E allo stesso modo l’ha colpito vedere come “un soldato che torna a casa affronti ostacoli e difficoltà simili, a prescindere dove sia la sua casa nel mondo, che sia un sergente israeliano che torna da Gaza o un veterano americano che torna dall’Afghanistan).
Resta da vedere se l’ambientazione americana, stravista sul grande schermo, riuscirà a reggere il confronto con l’atmosfera struggente e drammatica della Lod che Lior Geller ha reso in Roads con poesia e grande potenza visuale.

Daniela Gross

(4 maggio 2017)