Arezzo e l’omaggio ai Viva Maria,
rinviato l’esame della mozione

Un rinvio sine die, per consentire ulteriori approfondimenti e un eventuale nuovo confronto.
Oggi, per il Consiglio comunale di Arezzo, lo snodo era decisivo. All’ordine del giorno il parere dell’aula su una mozione presentata dal Consigliere leghista Egiziano Andreani, esponente della maggioranza al governo della città, in cui si chiedeva di dedicare un “luogo significativo” di Arezzo ai Viva Maria, un movimento popolare di insurrezione anti-francese del 1799 nel cui nome furono compiuti orribili misfatti. Tra gli altri, la brutale uccisione di alcuni ebrei senesi in occasione di un vero e proprio pogrom condotto nel giugno dello stesso anno, oggi ricordato con una lapide che il Comune di Siena ha voluto far affiggere a duecento anni da quei crimini in prossimità dell’ingresso della sinagoga. All’ultimo momento, con una decisione a sorpresa, il Consigliere Andreani ha deciso di far slittare la discussione e il voto.
Decisiva ai fini del rinvio la lettera congiunta inviata al sindaco Alessandro Ghinelli e al Presidente del Consiglio comunale Alessio Mattesini dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e dal Presidente della Comunità ebraica di Firenze Dario Bedarida, che già aveva incontrato alcuni esponenti dell’amministrazione (tra cui Andreani stesso) negli scorsi giorni.
“Oggi ad Arezzo vengono presentate tesi storiche revisionistiche che puntano a separare l’insurrezione nel suo insieme dai fatti di Siena e da altri fatti in Toscana, tutti sotto la bandiera e al grido ‘Viva Maria”. E invece, come ricorda anche quella targa, sono parte della stessa storia, delle stesse abiezioni, della vergogna che macchia l’Italia tutta” si legge nel messaggio, distribuito a tutto il Consiglio in occasione dell’avvio dei lavori.
“Qualora l’amministrazione cittadina aretina dovesse procedere nella direzione indicata dal Consigliere Andreani – si legge ancora nel messaggio, che resta quindi valido in caso di nuove iniziative in tal senso – si renderà responsabile di un atto che riteniamo gravissimo”.
Il nostro futuro in questo Paese, concludono Di Segni e Bedarida, “è possibile solo se si mantiene vivo e chiaro il ricordo della reale storia e si agisce con conseguente coerenza”.

(8 maggio 2017)