digiuno…

Nella Parashà di questa settimana sono elencate le ricorrenze, fra le quali il giorno di Kippur. A proposito di questo giorno, la Torah dice qualcosa di strano: “Affliggerete le vostre persone il 9 del mese alla sera”. Ora, tutti sappiamo che il giorno di Kippur è il 10 di Tishrì, non il 9!
Il problema se lo sono posti anche i Maestri della Ghemarà, che lo hanno risolto in maniera ancora più sibillina: “Chi mangia e beve il 9, fa sì che gli venga considerato come se avesse digiunato il 9 e il 10”. Che cosa significa?
Rabbì Elimelekh di Lizensk lo ha spiegato così. Quando uno si sofferma a coniderare la serietà e la gravità del giorno di Kippur, è tale il timore reverenziale che sarebbe impensabile sedersi tranquillamente a mangiare come se niente fosse. Farlo per mitzwà è sicuramente un’afflizione pari a quella del digiuno del 10.
Proprio per questo motivo, perché il 9 va considerato equivalente ad un giorno di digiuno, nella Minchà della vigilia di Kippur si recita il Widduy, la confessione dei peccati come il giorno stesso di Kippur.

Elia Richetti, rabbino

(11 maggio 2017)