Tripoli 1949. In festa per Israele

david-meghnagi“Sha’à Birhov Tel Aviv, Yaffà Yoter Micol Hayyai”. “Un’ora per le vie di Tel Aviv, è l’esperienza più bella dell’esistenza”. Canto tripolino, composto negli anni quaranta.

Nel 1938 ci furono le leggi razziste. Con l’ingresso dell’Italia in guerra, gli ebrei con passaporto inglese furono deportati in Italia. Poi ci fu la tragedia di Giado, dove un quarto della comunità ebraica della Cirenaica, deportata in massa, morì di stenti, fame e malattie.
Con l’occupazione nazista dell’Italia, seguita all’8 settembre, ci fu la deportazione in Germania. Nel gennaio del ’43, con l’ingresso delle truppe britanniche festeggiarono la libertà. Fu una breve pausa. Nel ’45 ci fu un violento pogrom che segnò una frattura nel tempo e nello spazio. Le forze britanniche intervennero solo il terzo giorno, quando il peggio era accaduto e immagine meghnagila resistenza ebraica si era organizzata, respingendo gli aggressori alle porte del quartiere ebraico. Nel ’48 ci fu un secondo pogrom. Con la nascita di Israele oltre l’80 per cento degli ebrei di Libia emigrò nella Terra dei Padri.
Quasi 30.000 persone lasciarono tutto, portando con sé la speranza in un mondo migliore per tutti.

David Meghnagi, Università Roma Tre

(Nell’immagine, la foto d’archivio dei festeggiamenti per Yom ‘Azmauth 1949, è custodita nel Museo di Or Yehudah in Israele).