Da Kaniuk a Gundar-Goshen
parole per scoprire Israele

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Dai grandi scrittori della letteratura israeliana come Yoram Kaniuk e Yehoshua Kenaz fino ai nuovi volti emergenti e già molto apprezzati a livello internazionale come Ayelet Gundar-Goshen, il cui ultimo libro, Svegliare i leoni, sta ottenendo un grande successo di critica e pubblico. Sono loro alcuni degli autori di cui la traduttrice Elena Loewenthal, addetto culturale dell’ambasciata italiana in Israele, e Shulim Vogelmann, alla guida della casa editrice Giuntina, hanno consigliato al pubblico del Salone del Libro di Torino la lettura. In un incontro dedicato a scrittori e libri della Terra d’Israele, Loewenthal e Vogelmann hanno sottolineato la grande capacità espressiva e di linguaggio di questo mondo piccolo – parliamo di uno Stato che conta otto milioni di abitanti – ma che ha saputo regalare al panorama letterario internazionale delle vere pietre miliari. “La letteratura israeliana – ha spiegato Loewenthal – ha un grande segreto: riesce a farti sentire a casa, traendo spunto dalla cultura che noi europei conosciamo, e al contempo riesce a spiazzarti, con il suo essere esotica e potente dal punto di vista emotivo”. Tra chi ha saputo interpretare questo sentimento, lo scrittore Yoram Kaniuk. “Ricordo la prima volta che ho sentito parlare di 1948 (un libro autobiografico legato alla nascita dello Stato d’Israele e tra gli ultimi libri scritti da Kaniuk, morto nel 2013) – ricorda Vogelmann – Dovevo incontrare la scrittrice Lizzie Doron e la trovai con una copia di 1948, tutto sottolineato e con dei post it. Un segnale di quanto siano legati tra loro gli scrittori israeliani. Doron (ospite nel 2014 del Salone di Torino) mi disse: ‘devi assolutamente tradurlo’. Lo lessi, e chiamai immediatamente l’agente di Kaniuk per farlo uscire anche in Italia”.

(21 maggio 2017)