Pagine Ebraiche al Salone di Torino
Un’edizione nel segno del successo
Code ovunque, sorrisi, entusiasmo, e una folla come non si vedeva da alcuni anni. Saranno alla fine i numeri a decretare il successo di un’edizione del Salone del Libro di Torino – la trentesima – che pareva rischiare di essere l’ultima, o forse addirittura di non aprire per nulla, ma l’atmosfera che si respira fra gli stand al Lingotto è decisamente positiva. Il lavoro portato avanti negli scorsi mesi da una squadra coesa come non mai ha portato a un risultato insperato e sono in molti a dire che il confronto con la fiera del libro organizzata ad aprile a Milano, a questo punto, non è neppure più pensabile. Nonostante la stanchezza, l’emozione e le preoccupazioni della vigilia è già evidente anche come il direttore Nicola Lagioia – sguardo sempre più stralunato sopra un sorriso che pare allargarsi di ora in ora – e il presidente Massimo Bray, che è in perenne movimento da un incontro all’altro, possano dirsi più che soddisfatti. E anche Mario Montalcini, divenuto presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura dopo averla guidata durante i mesi difficili che hanno portato al successo la manifestazione torinese e aver passato la mano a Bray solo da poche settimane, ora sorride. E trova anche il tempo di fermarsi con la redazione del mensile dell’ebraismo italiano, e, finalmente seduto, seminascosto dietro alle copie di Pagine Ebraiche, può finalmente dirsi contento.
a.t. twitter @ada3ves
(21 maggio 2017)