Casale, in sinagoga per Salone Off
Un weekend tra musica ed emozioni
È stato un lungo fine settimana quello vissuto dalla Comunità ebraica di Casale Monferrato, inserito nel programma di iniziative collaterali del Salone del libro di Torino cominciato nella sera di sabato 20 maggio dopo il tramonto, quando il tenore Michele Ravera ha intonato la “Cantica del mare di Miriam”. Un momento toccante, non solo musicale: la luce che illuminava il solo volto del cantore davanti all’Aron, lasciando nella semioscurità la sala, la melodia per la sola voce che si snodava lenta e ieratica, secondo le modalità della liturgia ebraica, la lingua antica della Torah, in cui era possibile tuttavia cogliere i protagonisti di questa storia antica in cui si ringrazia l’Onnipotente per aver salvato il suo popolo, erano tutti elementi capaci di rendere la spiritualità di questo canto antichissimo e diverso da tutti. Un’idea sicuramente in linea con l’occasione per cui è stata allestita questa rappresentazione che sotto il titolo di “Superare il mio confine” si univa idealmente a un altro evento al parco Eternot e a una serata ricca di cultura a Casale, con lo stesso Museo Ebraico aperto che accoglieva visitatori fino alle 24.
Domenica pomeriggio, la porta di vicolo Salomone Olper era chiusa in quanto la Sinagoga ha ospitato un evento privato, ma domenica sera è stata di nuovo la musica a risuonare tra gli stucchi dorati del tempio. È iniziata infatti la stagione musicale, diretta dal maestro Giulio Castagnoli che ormai da anni accompagna gli eventi culturali della Comunità. Il concerto di debutto, dei 5 previsti, aveva per titolo “Strumenti nella bibbia”.
“Non sono molti gli strumenti menzionati nella Torah – spiega lo stesso Castagnoli – ma tra di essi il flauto e l’arpa sono sicuramente i più presenti”. E così a imbracciare lo strumento di Re David nella sua forma contemporanea ci ha pensato Marta Facchera, mentre l’erede del “chalil” menzionato dalla scritture era ad appannaggio di Giuseppe Nova. Due eccezionali virtuosi per un programma che forse non era molto bibblico, ma che ha spaziato tra autori dell’800 di una vasta letteratura per questi due strumenti, compresi quelli meno conosciuti al di fuori degli addetti ai lavori, perchè se è vero che la celebre aria sulla IV corda di Bach acquista in leggiadria e nella fantasia sulla Traviata ogni tema è un gorgheggio di usignolo, è proprio in brani come il Nocturne sulla Tyrolienne del Guglielmo Tell di Rossini di due sconosciuti compositori che si trovano certe chicche, specie ascoltando con attenzione il fraseggio dell’arpa. Anzi, se di Giuseppe Nova si può concordare con quanto scritto dai più famosi giornali mondiali, circa la validità delle interpretazioni, bisogna dare giuste lodi anche alla sua partner, davvero difficile trovare un arpa dai suoni così distinti e perfettamente udibili, come la sua, per non parlare comunque della capacità tecnica che la rende tutt’altro che una semplice accompagnatrice. E’ capace dare spessore anche un brano tutto sommato “di studio” come “Berceuse per arpa sola” di Oberthur.
Tra i brani degni di menzione anche “Entr’acte” di Ibert ricco di atmosfere esotiche che però non scadono mai nel kitsch e l’andante del concerto op 56 di Luigi Hugues, anche qui c’è una meditazione, ma è di Castagnoli: Hugues è forse il compositore casalese più eseguito al mondo: in ogni conservatorio o scuola di musica si insegna il flauto con il suo metodo: meriterebbe una rassegna a suo nome”.
Il concerto si conclude con le variazioni sull’Habanera della Carmen e un giusto tributo di applausi e richieste di bis.
Domenica 28 maggio in occasione della “Pasqua delle rose” la Sala Carmi della Comunità Ebraica ospita alle 17 l’inaugurazione della mostra del Collettivo Italiancode, dedicata proprio a questa peculiare festività ebraica. La mostra, a cura di Luciano Bobba durerà fino al 18 giugno.
La giornata prosegue con il secondo appuntamento della rassegna musicale, in sinagoga il trio formato da Marco Norzi, violino, Luca Magariello violoncello, Cecilia Novarino, pianoforte per un programma che va da Mendelssohn a Bloch.
Alberto Angelino
(22 maggio 2017)