Quando Moisè andò alla guerra
Nel 1915, quando l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria, gli ebrei italiani erano animati da un diffuso patriottismo, dovuto all’emancipazione e ai diritti ottenuti solo pochi decenni prima con l’unità d’Italia, e aderirono con entusiasmo al profilarsi dell’impresa bellica.
La storia della partecipazione ebraica alla Grande Guerra è ripercorsa nel voluminoso saggio di Paolo Orsucci Granata, Moisè va alla guerra, pubblicato dall’editore livornese Salomone Belforte.
Il libro è stato presentato ieri pomeriggio al Centro Bibliografico “Tullia Zevi” dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. A intervenire, introdotto dalla bibliotecaria-archivista del Centro Giséle Levy, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il rabbino e direttore della Rassegna Mensile d’Israel Gianfranco Di Segni, il giornalista di Panorama Stefano Caviglia e l’autore, ebraista con diverse pubblicazioni al suo attivo, per molti anni nello staff della Comunità ebraica di Pisa, che ha raccontato la genesi del libro. Che oltre a essere una pregevole ricostruzione di quel frangente storico, è anche una sorta di “libro della memoria”, contenente centinaia di pagine di biografie di soldati ebrei che parteciparono al primo conflitto mondiale.
“Il libro è nato quasi per caso, dalla mia partecipazione a un convegno sugli ebrei tra emancipazione e integrazione, nel quale feci un intervento su un argomento molto ampio e complesso, i militari ebrei e il rabbinato militare”, ha detto Orsucci Granata. “Da lì è nata l’idea del libro. Attraverso ricerche nei vari archivi, tra cui tutte le annate del ‘Il Vessillo israelitico’, ho incrociato i dati anche con altre pubblicazioni, finché è uscito questo risultato. Mi ci sono messo con molta determinazione e ostinazione: il mio intento era, per quanto possibile, non dimenticare nessuno dei soldati ebrei, da quelli semplici ai graduati, che avevano partecipato alla prima guerra mondiale. In questo periodo, a seguito della pubblicazione mi sta arrivando diverso altro materiale, comprese segnalazioni di famiglie che mi indicano la storia di un parente, non segnalata negli archivi da me consultati. Se e quando sarà possibile, queste informazioni andranno a integrare una edizione aggiornata.”
A cent’anni dalla Grande Guerra, un contributo di grande interesse alla storia ebraica del nostro Paese.
Marco Di Porto
(26 maggio 2017)