Yom Yerushalaim, un ultimo evento
Israele dall’innovazione al cinema
Si conclude questa domenica, con una intera giornata dedicata a Israele nelle sue molteplici sfaccettature – luogo di cultura, identità, innovazione, dialogo e molto altro ancora – il programma di iniziative pensato da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Roma, Ambasciata d’Israele e Hevràt Yehudi Italia (la comunità degli ebrei italiani in Israele) per festeggiare Gerusalemme nel cinquantesimo anniversario dalla riunificazione.
La giornata di domenica, al Centro Ebraico Il Pitigliani, sarà introdotta dalla responsabile per le iniziative culturali del Centro Bibliografico UCEI Raffaella Di Castro.
Si partirà alle 11, con ouverture e intermezzi musicali per pianoforte di Antonio Cama. Seguirà una conversazione su “Hebrew University, da Einstein all’avanguardia hi tech” moderata da Viviana Kasam (Presidente BrainCircle Italia) e con la partecipazione di Hillel Bercovier (Hebrew University) e dell’ambasciatore israeliano Ofer Sachs. Alle 16, “Gerusalemme nelle pagine del Talmud”: una discussione moderata da Clelia Piperno, direttrice del Progetto Talmud, con interventi di rav Riccardo Di Segni e di rav Gianfranco Di Segni. Alle 16 si parlerà di “Il nome di Gerusalemme”, con Barbara Notaro che intervisterà Clelia Piperno e Alberto Melloni. Alle 17.30 focus su “Archeologia, Arte e Architettura a Gerusalemme” introdotto da Tamar Milo, direttore del Dipartimento Italia, The Jerusalem Foundation, moderato da Davide Spagnoletto e con interventi di Dan Bahat, Giorgia Calò, David Cassuto, Tania Coen e Raffaella Frascarelli. Concluderà la serata la proiezione del film inedito “Ben Gurion, Epilogue” presentato da Ariela Piattelli, direttrice artistica del Pitigliani Kolnoa Festival. Sarà presente la produttrice Yael Perlow.
Riflette su questo anniversario il demografo Sergio Della Pergola, presidente della Hevràt Yehudi Italia: “Sono trascorsi cinquant’anni dal proditorio attacco contro lo Stato d’Israele e la sua capitale, di cui alcuni di noi furono diretti testimoni. Non abbiamo dimenticato le giornate di tesa apprensione che precedettero la Guerra dei Sei Giorni, e i momenti di sincera gioia e sollevazione seguiti all’allontanamento del pericolo, grazie all’eroico sforzo e sacrificio dei nostri giovani combattenti di Zahal, le Forze di Difesa di Israele. È rimasto indimenticabile nei nostri cuori il momento della liberazione dei luoghi più cari e più carichi di sacre memorie nella tradizione ebraica, il Kotel Hama’aravi (il Muro Occidentale), e la Spianata del Tempio. In quel breve momento di sollevazione degli spiriti abbiamo sentito e creduto che fosse giunta la fine del conflitto e che si aprisse una nuova era di pace e di speranza. Purtroppo oggi sappiamo che questi nostri sentimenti sinceri non hanno trovato corrispondenza nella realtà politica ostile del Medio Oriente”.
A Gerusalemme, la Hevràt Yehudé Italia ha tuttavia dato un suo unico e prezioso contributo alla cultura, al dialogo, e alla pacificazione. “Il Tempio Italiano e il Museo di Arte Ebraica Italiana Umberto Shlomo Nahon – spiega infatti Della Pergola – hanno costituito e costituiscono un piccolo ma prezioso sito di luce e di civiltà. La lunga, ricca e multiforme tradizione dell’ebraismo italiano ha portato al grande pubblico a Gerusalemme e in Israele un messaggio originale e profondo di spiritualità ebraica, di fiducia nei valori, e di senso estetico”. Un dono che, aggiunge, “arricchisce enormemente la qualità della società israeliana e di ogni persona di buona volontà che ne voglia prendere visione”. Un notevole sforzo in particolare è stato investito nell’attività educativa di fronte alle scolaresche “della parte ebraica e della parte araba di Gerusalemme” Migliaia di ragazzi e di ragazze, ebrei, musulmani, cristiani, sono rimasti così incantati di fronte a questo messaggio di amore e di rigore. E sperabilmente, osserva Della Pergola, porteranno avanti questa memoria verso un futuro “con meno tensioni, migliore convivenza e finalmente una pace condivisa”.
(Nell’immagine un momento della serata per Yom Yerushalaim ai Mercati di Traiano)
(26 maggio 2017)