Informazione – International Edition
La Storia e le sfide di oggi
Sono tanti i festival culturali che come da tradizione segnano la primavera italiana. Dopo il Salone del Libro di Torino questa settimana è la volta di èStoria di Gorizia, come si racconta nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition. Tra i temi approfonditi nel corso della rassegna anche il cinquantesimo anniversario della Guerra dei Sei Giorni.
In un tempo che segna un periodo storico complesso, con un’Europa in crisi di identità, è importante ricordare il concetto di responsabilità, anche partendo dall’esempio di coloro che in situazioni di grave pericolo seppero mettere a repentaglio la propria incolumità per difendere l’Altro. Così l’organizzazione Gariwo, che nata a Milano e seguendo l’esempio del Giardino dei Giusti di Yad Vashem, ha proposto una Carta dele Responsabilità che è stata firmata anche dal primo ministro Paolo Gentiloni. Un richiamo alla responsabilità delle religioni nel contrastare ogni forma di odio e violenza è contenuto anche nel messaggio di auguri per il Ramadan che la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Noemi Di Segni ha voluto rivolgere ai fedeli musulmani in Italia.
È il tedesco la lingua della sezione Bechol lashon di questa settimana, con un articolo ripreso dalla Judische Allgemeine che racconta gli investimenti che Israele sta compiendo nel complesso dei resti romani di Cesarea, mentre in Italics si approfondisce un episodio avvenuto in Trentino-Alto Adige alcuni giorni fa, con il controverso intellettuale dell’Islam Tarik Ramadan che non ha partecipato alla presentazione del suo libro. Come riassunto da European Jewish Press, la presidente della Comunità di Bolzano Elisabetta Rossi Innerhofer ne aveva denunciato le prese di posizione. Parla del deserto il pensiero di rav Benedetto Carucci Viterbo proposto in pilpul, che spiega come questo luogo apparentemente isolato sia l’unico luogo in cui si può essere contati senza essere numeri.
Parla di Gerusalemme infine l’appuntamento con It Happened Tomorrow, firmato dal direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale.
“Tre uomini anziani, meglio conosciuti per come erano da giovani, hanno spostato lo scorso mercoledì mattina nel luogo in cui lo avevano fatto 50 anni prima: la Città Vecchia di Gerusalemme, il muro di pietre calcaree che è uno dei luoghi più sacri per gli ebrei. In un momento congelato in una famosa foto, i tre uomini, che erano tra i paracadutisti che si erano spinti dentro Gerusalemme fino ad arrivare al Muro occidentale stesso nel 1967, guardano in alto, rapiti alla vista del luogo sacro che era stato bandito agli ebrei per quasi due decenni. “Non faremo mai indietro Gerusalemme,” ha detto uno dei tre, Zion Karasenti, oggi settantaquattrenne, nell’esatto anniversario di quel momento. “Se necessario, saremo in prima fila per riconquistarla”, si legge nel passaggio ripreso da un articolo pubblicato dal New York Times.
Rossella Tercatin
(29 maggio 2017)