Terrore a Londra, gli ebrei inglesi:
“I nostri valori più forti di chi odia”

Sta diventando una drammatica abitudine, purtroppo.
Come in altre recenti circostanze, l’ebraismo inglese non resta fermo davanti alle nuove pagine di morte e violenza scritte dal terrorismo islamico.
Parla di senso dell’orrore ormai “familiare” il rabbino capo Ephraim Mirvis nel messaggio pubblicato sulle sue postazioni social nel cuore della notte. Ma insieme al lutto, al cordoglio, allo strazio per la perdita di nuove vite innocenti, rav Mirvis condivide con la società anglosassone un messaggio di coesione. Perché, scrive, la risposta al terrore non potrà che passare dal rafforzamento di valori positivi, dal lavoro comune finalizzato alla difesa di pace e tolleranza. “Di fronte a ogni attacco, comunque devastante, dobbiamo avvicinarci sempre di più a questi valori. Saranno loro, alla fine, a permetterci di sconfiggere il male” sottolinea il rabbino capo.
Lancia un messaggio anche il suo predecessore, rav Jonathan Sacks. “La vita è santa. Ma può essere, come abbiamo visto di nuovo questa notte, anche terribilmente fragile. Qualunque assassinio invocato nel nome di Dio è un sacrilegio, chiunque ne sia l’autore, qualunque la fede” afferma rav Sacks, tra le voci più ascoltate del mondo ebraico contemporaneo.
“Restiamo uniti” dice l’ex rabbino capo. “Insieme – le sue parole – dobbiamo sostenere queste verità fondamentali: nessuna anima è mai stata salvata dall’odio. Nessuna verità è stata mai dimostrata dalla violenza. Nessuna redenzione stata mai portata dalla guerra santa. Nessuna religione ha conquistato l’ammirazione del mondo per la sua capacità di infliggere sofferenza ai suoi nemici”. Quello che i terroristi cercano di distruggere, prosegue rav Sacks, continueremo a costruirlo: il senso di comunità, la democrazia, la tolleranza, il rispetto reciproco e la santità della vita.
Nella home page del britannico The Jewish Chronicle, la più antica testata ebraica al mondo, molteplici i contributi e le riflessioni legate agli attentati di questa notte. “How Britain can learn from Israel”: si intitola così un approfondimento dedicato al modo in cui lo Stato ebraico si occupa dei familiari delle vittime di attacchi. Un modello tragicamente sempre più attuale anche per molti paesi europei.

a.s twitter @asmulevichmoked

(4 giugno 2017)