Ebraismo nel mondo della scuola,
una nuova sfida per la conoscenza
L’idea alla base è che per sconfiggere il pregiudizio antiebraico non si debba parlare soltanto di lotta all’antisemitismo, ma sia almeno altrettanto fondamentale stimolare interesse e curiosità, delle più disparate, sull’ebraismo. Soprattutto in relazione con il mondo della scuola.
Nasce con l’obiettivo di rivolgersi all’insieme degli studenti italiani, in particolare di quelli delle scuole di secondo grado, il progetto “Ebraismo in pillole” realizzato dall’Associazione Hans Jonas con il contributo dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Pincus Foundation di Gerusalemme.
Un’iniziativa inquadrata nell’ambito delle iniziative previste dal Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’UCEI siglato nel gennaio scorso in Polonia. È stato proprio ieri il Ministero, nella sua sala principale, ad ospitare presentazione del portale ebraismoinpillole.it.
Nove macro-sezioni, con unità basate su temi e, allo stesso tempo, percorsi per il loro approfondimento. Lo scopo del portale è quello di fornire una conoscenza dell’ebraismo, offrendo parallelamente una contestualizzazione più ampia, che costituisca un incentivo a interessarsi all’argomento (ad illustrare i contenuti del sito i due autori, Micol Temin e Daniele Toscano).
“È un progetto in cui crediamo fortemente, con la speranza che da oggi prenda avvio un percorso che possa portarci lontano. C’è bisogno che questo sito diventi sempre più uno strumento di conoscenza, vivendo nel tempo. Contiamo sull’aiuto di tutti” ha sottolineato Tobia Zevi, Presidente dell’Associazione Hans Jonas.
Sfida condivisa da Saul Meghnagi, il direttore scientifico dell’Associazione, che ha sottolineato la necessità di una didattica “più efficace” su questi argomenti. Il sito, così come le altre iniziative intraprese in questi anni, puntano proprio a questo: a costruire e trasmettere valori. Tra le prossime tappe di questo percorso, ha anticipato Meghnagi, la realizzazione di un volume su religioni e stato di diritto.
“Le differenze nella sostra società esistono e vanno riconosciute. È il confronto tra diversi che crea cultura e ricchezza” ha sottolineato il rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Formazione e Cultura UCEI.
L’invito del rav è a conoscere l’ebraismo vivo della quotidianità. “Un’immagine dell’ebraismo costruita solo su Shoah e conflitto israelo-palestinese – la sua riflessione – è fuorviante e rischia di essere molto pericolosa”
Grande la soddisfazione espressa sia dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni che dalla ministra Valeria Fedeli.
Soddisfazione, ha spiegato Di Segni, perché il progetto impegna i giovani ad essere protagonisti della costruzione di una società sempre più consapevole e civile. E lo fa, rinunciando alle semplificazioni e affrontando la complessità. Perché, il pensiero della Presidente dell’Unione, “l’ebraismo è una molteplicità di cose: feste, cultura, etica e molto altro ancora”.
“Ebraismo in pillole non è un sms. È una modalità pensata e ragionata per stimolare, con nuove possibilità, l’approfondimento” chiarisce la ministra Fedeli. Nel suo intevento diversi i riferimenti all’attualità, anche in vista del significativo anniversario dalla promulgazione delle Leggi Razziali che farà del 2018 (con presidenza italiana dell’Ihra) un anno molto importante per la Memoria. ”Se pensiamo a tutto il dibattito che c’è stato per far approvare un disegno di legge sul negazionismo – il suo allarme – ci appare evidente quanta memoria vada ancora recuperata”.
Ad aprire la presentazione gli interventi di due studentesse e la proiezione di un video relativo all’ultimo Viaggio della Memoria MIUR-UCEI in Polonia.
a.s twitter @asmulevichmoked
(7 giugno 2017)