Londra, la madre del terrorista
“Necessario dare un segnale forte”

rassegna“Capisco gli imam che ora non vogliono celebrare il suo funerale. È necessario dare un forte segnale politico, un messaggio ai familiari delle vittime e ai non musulmani”.
Sono parole della madre di Youssef Zaghba, il terrorista con cittadinanza italiana che ha colpito a Londra, in una intervista esclusiva all’Espresso ripresa oggi da molti giornali.
Residente in provincia di Bologna, convertita all’Islam da 26 anni, la signora Valeria Collina ha inoltre affermato: “Solo una madre può provare il dolore di un’altra madre. Sono pronta a tutto quello che può portare loro pace”. Probabilmente la sua sfida, scrive il Messaggero, “sarà restare a vivere in questo incrocio di paradiso: dove anche i vicini più tranquilli ondeggiano tra dispiacere e rabbia”.
Ora dopo ora emergono intanto con chiarezza tutte le falle in termini di sicurezza su questa vicenda.
Sconosciuto alle forze dell’ordine invece il 40enne franco-algerino che ieri a Parigi ha colpito un agente e seminato il panico a Notre Dame.

Tre uomini hanno aperto il fuoco questa mattina nel palazzo del Parlamento iraniano a Teheran ferendo almeno otto persone tra cui due civili e una guardia, riporta tra gli altri l’Ansa. Colpi di arma da fuco sono stati uditi presso il monumento dedicato all’Ayatollah Khomeini a Teheran: lo scrive la Bbc online citando i media iraniani.

Un’organizzazione che sbarcava stranieri diretti in Italia e nel Nord Europa, sospettati di collegamenti con nuclei jihadisti e in grado di sborsare fino a tremila euro a persona per essere traghettati in modo ‘sicuro, occulto e rapido’. Un service di trasporto, parallelo ai cosiddetti viaggi della speranza, “che però intercettava una domanda più raffinata”.
Così, scrive il Corriere, si muoveva il gruppo di persone di nazionalità italotunisina fermato ieri dai finanzieri del Gico del nucleo di polizia tributaria coordinato dalla procura di Palermo. 

In un colloquio con Eugenio Scalfari su Repubblica, il ministro dell’Interno Marco Minniti parla delle iniziative previste per la Libia e il continente africano. “Abbiamo previsto, se necessario – spiega – che l’Italia mandi un contingente militare di qualche centinaio di giovani i quali abbiano il solo compito di controllare che i patti tra le tribù e i governi vengano rispettati e le persone più disagiate, quelle pronte a trasformarsi in fuggitivi con tutti i malanni che questa situazione comporta, si siano adeguatamente forniti di lavoro e del relativo benessere che da quel lavoro può scaturire”. Vedremo il seguito e l’applicazione concreta, aggiunge Minniti, “ma le basi fondamentali ormai ci sono”.

“L’infiltrata dell’Islam radicale in Comune”. Un articolo pubblicato ieri da La Verità, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, ha fatto infuriare la Consigliera comunale milanese Sumaya Abdel Qader. La sociologa italiana con origini palestinesi, già al centro delle cronache in passato, ha deciso di passare alle vie legali. Per lei, scrive il dorso locale di Repubblica, “il sostegno social dei gruppi consiliari”.

Un vademecum per un approccio medico e sanitario che tenga conto delle peculiarità e tradizioni culturali delle diverse religioni. Perché conoscere i valori e la visione spirituale dei pazienti appartenenti ad altre confessioni rispetto a quella cattolica non solo garantisce il rispetto della dignità delle persone, ma contribuisce anche a rendere più agevole ed efficace il percorso di cura. Libero presenta così l’iniziativa di “Insieme per prenderci cura” a Milano, già illustrata ieri sul nostro notiziario quotidiano.
“A ogni immigrato una cura diversa” titola Libero.

Arriva nelle sale il film “Maria per Roma”, opera d’esordio della regista Karen Di Porto. Al Messaggero, Karen anticipa alcune linee guida del suo prossimo progetto (che sarà dedicato agli ebrei romani). “Farò di tutto – afferma – per rappresentare il vero spirito degli ebrei romani, la loro solidarietà, il senso di appartenenza sempre tangibile, l’umorismo”.
Sempre a Roma, al sacrario delle Fosse Ardeatine, sarà presentato stasera “Alla ricerca delle radici del male” di Cesare Israel Moscati. È la prima volta, sottolinea Repubblica, che il sacrario ospita una proiezione.
Su La Stampa, Ariela Piattelli presenta invece “Un appuntamento per la sposa” dell’israeliana Rama Burshtein.

“Qatar, è sul gas la vera lite” scrive Fabio Nicolucci in un’analisi pubblicata sul Messaggero.
“Nemmeno in tempi di fake news – si legge – può risultare credibile il motivo addotto da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein per una rottura con il Qatar talmente netta da sembrare quasi un blocco navale ed un embargo di guerra. E non tanto perche non sia credibile l’accusa al Qatar di ‘sostenere il terrorismo’, quanto perché, per quanto riguarda Isis, Al-Qa’ida e jihadismo, diversa è la questione della Fratellanza musulmana, questo sostegno non ha mai diviso le due parti”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(7 giugno 2017)