Collegio Rabbinico, l’aula Toaff
“Il luogo più giusto per onorarlo”
La libreria di un’antica yeshivah in disuso torna oggi protagonista in un luogo dedicato allo studio, al confronto, alla formazione. L’omaggio a un Maestro che è stato un punto di riferimento non soltanto per diverse generazioni di rabbini, ma anche per l’intera collettività ebraica. Sia romana che italiana.
L’attuale rabbino capo della Capitale, rav Riccardo Di Segni, descrive con questa efficace immagine l’inaugurazione al Collegio Rabbinico (di cui è direttore) di un’aula intitolata alla memoria del rav Toaff. All’interno, disposti dentro una libreria ottocentesca con ante a vetri proveniente dalla livornese Yeshivah Marini, oltre un migliaio di volumi appartenuti al grande rabbino scomparso nel 2015 alla soglia dei cento anni di vita. Libri di preghiera, diverse edizioni del Talmud e dei commentari, responsa rabbinici, lessici e molto altro ancora. È un’eredità straordinaria, di cui da oggi potranno godere studenti e frequentatori del Collegio, quella donata dai familiari all’ebraismo italiano.
“In questa sede, dove ha insegnato, era doveroso trasmettere una memoria viva di questo contributo” ha sottolineato il rabbino capo, rivolgendosi con gratitudine ai figli del rav.
Emozione condivisa dagli stessi, dalla presidente UCEI Noemi Di Segni e dal rav Gianfranco Di Segni, coordinatore del Collegio Rabbinico, che ha aperto la cerimonia.
“Il rav è stato persona di grande generosità e disponibilità. Due caratteristiche che gli hanno permesso di essere una guida, a Roma e non soltanto” ha quindi affermato la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello. Con questa iniziativa, ha inoltre osservato Ariel, uno dei figli del rav Toaff, “si ancora il pensiero di nostro padre nel luogo più adatto per farlo”. Al suo fianco i fratelli Daniel, Gadiel e Miriam oltre a Sergio Della Pergola, genero del rav.
L’emozione è palpabile anche quando viene tolto il velo alla targa posta all’ingresso dell’aula e se ne varca la soglia. Disposti sugli scaffali, i libri raccontano molto della storia e del percorso del rav Toaff. Suscitano pensieri, ricordi e anche qualche lacrima. Tra i familiari ma anche tra chi, dal rav, ha attinto non soltanto sapienza ed erudizione ma anche quella formidabile capacità di stare al mondo condendo la propria quotidianità con un po’ di ironia. Su ogni volume, un timbro appositamente predisposto ne indica la provenienza.
È il momento di nuove testimonianze. Il rav Vittorio Haim Della Rocca, cui rav Toaff ha voluto donare alcuni libri in eredità, lo ricorda con alcuni aneddoti che suscitano un sorriso. Sentimenti che si possono ritrovare anche nelle parole di altri suoi allievi e amici, da rav Gianfranco Di Segni al rav Umberto Piperno, dal maskil Gadi Piperno a Nathan Orvieto.
Commenta la Presidente UCEI: “In tempi di cultura digitale, cosa può esserci di più prezioso di un libro? Il sapere ebraico è da millenni racchiuso nei libri. Oggi, con l’aula dedicata al rav, affermiamo questo valore”. Significativa inoltre la relazione che si verrà a instaurare con questi libri, è stato fatto notare. “Prendendo un suo libro tra le mani, per riordinarlo o studiarlo, forse oltre all’esame del testo ci si chiederà come il rav ha interpretato o compreso questo passaggio? Cosa ha pensato quando lo ha letto? Non è solo ricevere un libro impreziosito dal tempo da chi lo possedeva – riflette la Presidente Di Segni – ma è generare un’occasione di confronto e porre domande a chi anche oggi con il suo sapere e l’immensità degli insegnamenti che ci ha lasciato, dona a molti di noi risposte sparse nelle innumerevoli pagine”.
La speranza, espressa da alcuni, è che anche l’amministrazione cittadina possa presto procedere con un’iniziativa che renda memoria in modo degno al magistero del rav Toaff.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(12 giugno 2017)