Fascisti in Consiglio, la protesta per il caso nel mantovano
Nonostante, come ha ricordato la Presidente della Camera Laura Boldrini, la Costituzione vieti la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del partito fascista, nel mantovano – nel piccolo Comune di Sermide-Felonica, 7500 abitanti – la lista Fasci del lavoro, ispirata alla Repubblica sociale di Salò, è riuscita a entrare in Consiglio comunale. A riguardo è stata chiesta un’interrogazione parlamentare e la commissione elettorale che ha ammesso la lista è stata revocata ma secondo il prefetto di Mantova, “i risultati non sono in discussione” (Il Messaggero). Un caso che preoccupa così come segnali inquietanti arrivano da Lucca: nel comune toscano, dove Pd (37,5 per cento) e centrodestra (35 per cento) si contenderanno la vittoria al ballottaggio il prossimo 25 giugno, rischia di essere il partito di estrema destra CasaPound a fare da ago della bilancia grazie al candidato sindaco Fabio Barsanti che ha preso l’8 per cento delle preferenze, più del candidato del Movimento 5 Stelle (Giornale). Il populismo di estrema destra dunque continua ad essere un pericolo e lo ricorda anche Giuliano Amato, intervistato da Aldo Cazzullo sul Corriere, facendo un quadro della situazione politica contemporanea: “il popolo indistinto sollecitato dalla democrazia diretta tenderà a riconoscersi in una figura, l’uomo forte, che fa valere le sue ragioni contro tutte gli altri. – spiega Amato – Questa è la negazione della democrazia; altro che democrazia illiberale. Oggi vince Macron, ma non è ancora stato sconfitto Orbán, il leader ungherese che il 28 gennaio 2017 ha detto: ‘Si apre una nuova era in Europa. Il popolo vuole società democratiche, non società aperte’”.
La generazione che sfida Putin. Centinaia di giovani sono scesi in strada ieri, da Mosca a San Pietroburgo, accogliendo l’invito del blogger d’opposizione Aleksej Navalnyj, mostrando cartelli contro la corruzione e gridando: “La Russia senza Putin” (Repubblica). In duecento città russe è andata in scena così la grande protesta contro il presidente Putin che ha risposto con la repressione: oltre mille persone sono state infatti fermate tra cui lo stesso Navalnyj. La polizia l’ha bloccato prima che potesse uscire di casa, a Mosca. Nella serata di ieri un tribunale ha disposto 30 giorni di detenzione per Navalny, con l’accusa di avere organizzato una manifestazione non autorizzata.
Hacker israeliani nel computer dell’Isis. Secondo indiscrezioni del New York Times, confermate da Haaretz, gli hacker israeliani erano riusciti a penetrare nei computer della cellula dello Stato islamico che si occupa di preparare ordigni da usare anche in attentati in Occidente, spiega Giordano Stabile su La Stampa. In questo modo Israele era venuta a conoscenza del tentativo dell’Isis di usare i computer portatili come ordigni esplosivi sugli aerei. A maggio – ricorda La Stampa – nel suo incontro con l’ambasciatore russo a Washington, Sergei Kislyak, e il ministro della difesa Sergei Lavrov alla Casa Bianca, Trump ha rivelato queste informazioni, con il rischio di esporre gli agenti che erano riusciti a penetrare nel sistema dello Stato islamico, forse anche con l’aiuto di una talpa all’interno del Califfato”.
Striscia di Gaza senza luce. Il ministro per la Sicurezza interna Gilad Erdan ha annunciato che il governo di Gerusalemme ha deciso di ridurre di tre quarti d’ora al giorno la fornitura di elettricità alla Striscia di Gaza. Un provvedimento, ha spiegato Erdan, dovuto alla scelta dell’Autorità nazionale palestinese di diminuire in modo significativo i pagamenti per l’elettricità fornita da Israele a Gaza (Avvenire).
Segnalibro, a 100 anni dalla dichiarazione Balfour. Sul Corriere della Sera Paolo Mieli prende spunto dall’imminente pubblicazione del saggio di Arturo Marzano (Carocci) Storia dei sionismi. Lo Stato degli ebrei da Herzl a oggi per raccontare di come si arrivò nel novembre del 1917 alla dichiarazione Balfour che auspicava “la creazione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico”.
In memoria di Adolfo Perugia. In una breve il Corriere Roma ricorda l’appuntamento questa sera al Jewish Community Center della Capitale, dedicato ad Adolfo Perugia, partigiano ebreo che aderì alla Resistenza.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(13 giugno 2017)