Shir shishi – Da un giardinetto al Giardino selvatico. Dedicato a Meir Shalev e a Levin Kipnis

kaminskiIn questi giorni è uscita in Israele l’ultima fatica di Meir Shalev, un autore noto per gli splendidi romanzi in cui è protagonista la natura della terra di Israele. Nel libro “Il mio giardino selvatico” racconta ampiamente di quello spazio verde nella Valle di Israele che cura con grande dedizione. Non vi sono tappeti di prato inglese e piante esotiche, ma solo fiori e alberi tipici del paesaggio locale. Il giardinaggio, dice Shalev, non va scambiato con un collezionismo ossessivo o con una religione new age; è importante coltivare con pazienza, come ci insegna la Bibbia. Il melograno, il fico, l’ulivo e gli altri frutti o fiori della terra, non sono altro che l’immagine del uomo (Deut. 20, 19). Shalev fa parte di un lungo elenco di poeti e narratori che cantano la fauna e la flora della loro amata terra, da Rachel Bluwstein a S. Yizhar, da Natan Yonatan a Natan Zach. Ma qui per festeggiare il libro di Shalev ho scelto di portare una canzoncina per bambini scritta da un altro padre fondatore della WWF poetica israeliana, Levin Kipnis, nato in Russia nel 1984 e morto a Tel Aviv, “sazio di anni e di onori”. È stato poeta, studioso, saggista e pedagogo e si è completamente dedicato alla lingua ebraica e all’insegnamento dei tesori della cultura ebraica ai giovani.

Ho un giardino, un bel giardino!
ogni pianta vi cresce
ogni fiore vi splende,
ho un giardino, un bellissimo giardino!

Ho un giardino, un bel giardino!
l’uccellino vi cinguetta,
l’ape il nettare vi raccoglie,
Ho un giardino, un bel giardino!

Sarah Kaminski, Università di Torino